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La depurazione è un punto dolente in Calabria: sotto la lente gli sversamenti illegali

I primi segnali giunti da ogni angolo del territorio, specie dalle fasce costiere, non sono stati del tutto incoraggianti. Di conseguenza, la Giunta regionale, guidata da Roberto Occhiuto e la struttura del subcommissario alla depurazione, Antonino Daffinà, hanno deciso di alzare le antenne per tempo, onde evitare che l’estate consegni una nuova emergenza determinata dall’inefficienza dei sistemi di depurazione disseminati alla punta dello Stivale.
A tal proposito l’esecutivo, proprio su input del governatore, ha approvato l’atto di indirizzo riguardante gli interventi da programmare per l’efficientamento e la rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione e delle stazioni di sollevamento dei reflui urbani. Chiaro l’intento: definire «azioni analoghe a quelle già attuate negli anni passati e nei primi mesi del 2024, quando - si legge in una nota - insieme ad Arpa Calabria e ad Azienda Calabria Verde, è stata avviata una campagna di indagine e monitoraggio finalizzata a verificare l’effettivo stato di funzionamento degli impianti di depurazione e delle stazioni di sollevamento dei Comuni costieri».
Nella medesima circostanza, si è dato mandato al dipartimento Ambiente, «di individuare gli interventi prioritari». Insomma, un’operazione sinergica tra gli apparati dell’Ente finalizzata ad evitare che l’estate diventi un tormentone, con Procure e forze dell’ordine in costante azione per reprimere le violazioni.
Un fronte delicato, sul quale si muove, parallelamente - si preannunciava - anche la struttura del subcommissario alla depurazione Tonino Daffinà.

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