Acque agitate all’interno dell’enorme bacino (circa 4mila persone) dei tirocinanti calabresi. L’entusiasmo seguito all’approvazione in Parlamento di un emendamento attraverso il quale si consente, esclusivamente ai Comuni calabresi, la possibilità di assumere i tirocinanti d’inclusione sociale in deroga ai limiti assunzionali vigenti, con contratti a tempo determinato, part-time e della durata di 18 mesi, è praticamente svanito.
Già, perché se il “passepartout” legislativo è stato trovato, restano ancora da individuare le risorse finanziarie necessarie per procedere alla stipula dei contratti. Mancano poco meno di 60 milioni all’anno, affinché gli Enti, in particolare i Comuni - notoriamente in gravi difficoltà finanziarie - possano procedere a concretizzare la norma che, altrimenti, rischia di restare lettera morta. Per consentire ai Municipi tutto ciò, infatti, è stato istituito un fondo: lo Stato ha messo finora a disposizione soltanto 5 milioni. Dunque, si capisce bene come la situazione sia alquanto ingarbugliata.
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