«La sanità purtroppo è un disastro in tutta Italia, in tutte le regioni si lamentano del sistema sanitario perché per troppi anni questo sistema sanitario è stato poco finanziato e poco riformato da tutti i governi di centrodestra e centrosinistra, in Calabria ancora di più perché sconta il dramma del commissariamento. Questa è la ragione per cui la Calabria non può cedere un centesimo delle risorse che ha». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, parlando con i giornalisti in un punto stampa nella sede della Giunta a Catanzaro, con riferimento alla recente polemica di alcuni governatori con il ministro Raffaele Fitto sui tagli a fondi del Pnrr sull'adeguamento antisismico delle strutture sanitarie. Nei giorni scorsi Occhiuto, nella sua qualità di commissario della sanità calabrese, ha adottato un decreto con il quale riprogramma tutte le risorse ex articolo 20.
«Io - ha proseguito Occhiuto - sono un dirigente nazionale del centrodestra, ma sono innanzitutto il presidente della Regione Calabria, quindi quando c'è da difendere le ragioni della Calabria e dei calabresi queste ragioni vengono prima di ogni altra cosa. Il problema - ha poi osservato Occhiuto - non è un problema di risorse. Le risorse ci sono, io sono impegnato ad averne per la Calabria molte di più, intanto sono impegnato a dimostrare che la Calabria però le sue risorse le vuole utilizzare per rifare gli ospedali. Sono stanco di vedere nelle televisioni nazionali immagini di ospedali incompiuti da 20 anni, da 30 anni, questi ospedali devono essere completati e devono essere completati con le risorse che ci sono. Anche gli altri interventi dell’edilizia sanitaria saranno realizzati, come per esempio quelli finanziabili attraverso i fondi dell’Inail: sto aspettando - ha concluso il presidente della Regione Calabria - che si strutturi la nuova governance dell’Inail, subito dopo andrò a trovarli per mettere a terra tutte queste altre risorse che l’Inail ha già in bilancio e che deve spendere in Calabria».
I nuovi ospedali
"Se partono i nuovi ospedali è evidente che cambia la vocazione anche dei nosocomi vicini. Se parte per esempio l'ospedale della Piana di Gioia Tauro, quello sarà l'hub che concentrerà la maggior parte delle risorse. Significa che gli ospedali più vicini potranno essere per esempio ospedali mono-specialistici, dove si trattano con un livello di specializzazione più elevato alcune patologie", ha proseguito Occhiuto. "I presidi sanitari decentrati - ha aggiunto Occhiuto - avranno comunque una loro funzione nel sistema sanitario regionale; è chiaro che quando si progetta la rete ospedaliera si progetta secondo i criteri della legislazione nazionale, per esempio del Decreto 70 che stabilisce che le unità operative complesse devono essere in un certo numero e devono essere dislocate sul territorio. Anche qui c'è sempre un lavoro di trattativa: per esempio non sono affatto sicuro che la rete ospedaliera che abbiamo licenziato sarà approvata dai tavoli ministeriali, soprattutto dal Mef. Ci proviamo, ma la rete ospedaliera della Calabria è una rete ospedaliera che dovrà essere comunque continuamente manutenuta. Stiano tranquilli i cittadini della Calabria, stiano tranquilli soprattutto i cittadini dei comuni che ora stanno protestando. Uno di questi è Polistena". "Quando io mi sono insediato a Polistena - ha sottolineato Occhiuto - c'erano i crateri nel pronto soccorso, abbiamo rifatto il pronto soccorso. Stava chiudendo l'ospedale. I primi cubani che ho preso li ho mandati a Polistena. Polistena credo che sia allo stato uno degli ospedali che funziona meglio nella provincia di Reggio Calabria. Non sono un pazzo, non voglio chiuderlo. Anzi, credo che quell'ospedale possa avere un futuro. È chiaro che nel momento in cui dico che va fatto l'ospedale della Piana di Gioia Tauro, devo dire ai ministeri affiancanti e quell'ospedale con centrale attività che ora si svolgono nella stessa zona".
Caricamento commenti
Commenta la notizia