Calabria

Domenica 24 Novembre 2024

Calabria, esame integrazione superato: classi “salvate” dagli alunni stranieri. La regione 16esima per immigrati in aula

Sedicesima su venti. Calabria in coda alla classifica delle regioni che ospitano alunni immigrati (al primo posto c’è la Lombardia) ma nei plessi esame integrazione sicuramente superato. Lo racconta un Rapporto del Ministero dell’Istruzione risalente a qualche anno fa e che ora torna d’attualità in seguito alle parole del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il quale, sulla scia del caso della scuola di Pioltello chiusa in occasione della festa di fine Ramadan, ha raccontato con un post su X la sua ricetta per una scuola «con più italiani e più italiano». Ha spiegato: «Se si è d'accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l'italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l’arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell'apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate».

Focus Calabria

Nelle scuole calabresi, secondo un altro report ministeriale 2019/20, la presenza di alunni con cittadinanza non italiana era di 12.173 unità, di cui 2.143 nella scuola dell’Infanzia, 3.814 nella Primaria, 2.553 nelle Medie e 3.663 nelle Superiori. Reggio e Cosenza risultavano le province con i numeri più alti: 4.112 allievi a Reggio, così distribuiti: 726 nell’Infanzia, 1.222 nella Primaria, 821 nelle Medie, 1.343 nelle Superiori. A Cosenza, invece, 4.114: 708 Infanzia, 1.287 Primaria, 878 Medie e 1.241 Superiori. Catanzaro 2.197: 411 Infanzia, 758 Primaria, 475 Medie e 553 superiori. Vibo 859: 143 Infanzia, 245 Primaria, 192 Medie e 279 Superiori. Infine Crotone con 891 totali, così suddivisi: 155 Infanzia, 302 Primaria, 187 Medie e 247 Superiori. Alle Superiori, sul totale di 3.663 ragazzi, 1.120 hanno scelto i licei, 1.366 i tecnici e 1.177 i professionali. Non sono poche le scuole, anzitutto nei piccoli centri, nelle quali la presenza di alunne e alunni stranieri è cruciale per formare una classe come è avvenuto a Acquaformosa, Cerzeto e prima ancora a Riace. E l’integrazione è nei fatti, scontata, naturale per i ragazzi.

Il Pnrr ti dà una mano

Un aiuto importante negli ultimi mesi arriva dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, grazie al quale molte scuole hanno avviato percorsi di italiano L2 che riguarda la lingua appresa nel paese in cui viene parlata abitualmente. Nel nostro caso l’italiano in Italia. Nell’Istituto di istruzione secondaria superiore “Erodoto di Thurii” di Cassano all’Jonio, per esempio, scuola che tra l’altro porta il nome d’un immigrato e rifugiato politico del quinto secolo avanti Cristo, dove ne è docente il professore Attilio Abate, oltre a ragazze e ragazzi d’origine straniera, ma molti ormai con cittadinanza italiana, coinvolge italiani che hanno bisogno di recuperare lacune linguistiche. A volte più degli… stranieri.

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