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Comuni sciolti per mafia, ancora un record per la Calabria: regione con più provvedimenti con il governo Meloni

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi

La Calabria dei record negativi. La regione storicamente con il maggior numero di enti locali sciolti per mafia non si smentisce, confermando il trend anche nel periodo successivo all’insediamento del governo Meloni. A certificare il primato è il contenuto dell’informativa svolta martedì dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso dell’ultima seduta del Consiglio dei Ministri.
Secondo i dati del Viminale, dall’entrata in vigore, nel 1991, dell’istituto dello scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose sono stati effettuati complessivamente 463 accessi ispettivi, a cui sono seguiti 387 scioglimenti (380 Comuni e 7 Asl), mentre negli ultimi 10 anni. Sempre a livello nazionale, dal governo Renzi ad oggi sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa 133 Comuni e in un solo caso la magistratura ha annullato il provvedimento. L’informativa del ministro arriva a pochi giorni dalla decisione del Viminale di inviare una commissione d’accesso a Bari. A quanto riferito da Piantedosi, sono 15 i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose dal governo Meloni (4 amministrati dal centrodestra, 3 dal centrosinistra, 8 da liste civiche). In particolare sono: 5 in Calabria (4 lista civica, 1 tendenza centrodestra), 3 in Campania (2 tendenza centrosinistra, 1 centrodestra), 4 in Sicilia (4 lista civica), 1 in Puglia (tendenza centrosinistra) e 2 nel Lazio (2 centrodestra). I primi due Comuni sciolti subito dopo l’insediamento del governo sono stati Anzio e Nettuno, al tempo guidati da giunte di centrodestra.

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