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Sanità a pezzi, in Calabria va in onda... il disastro

Tutte le falle ribadite dall’inchiesta di “Presa Diretta” (Rai 3): nella Locride i casi emblematici di un sistema che nega persino i diritti essenziali

«La sanità in Italia è un disastro, in Calabria ancor di più. Non abbiamo la bacchetta magica, ma la stiamo ricostruendo dopo anni di completo abbandono».
Parola di Roberto Occhiuto, commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del sistema sanitario regionale calabrese, che ieri, a metà mattina, ha diffuso sul proprio profilo Facebook un video che lo riprende mentre visita la nuova sala della centrale dell’emergenza-urgenza a Cosenza.
«Quando mi sono insediato – ha detto Occhiuto con alle spalle decine di operatori intenti a rispondere alle chiamate – le centrali operative del 118 non erano nemmeno collegate a Internet. Oggi ci sono, sono bellissime e dotate di tutte le tecnologie necessarie per assistere i pazienti che chiamano l’ambulanza».
Il governatore-commissario ha aggiunto che «abbiamo comprato altre ambulanze, le abbiamo distribuite alle Asp, tre mesi fa abbiamo inaugurato la sala del 112 a Catanzaro che è collegata con questa e stiamo riformando un sistema che ho preso in macerie». E poi «gli operatori hanno la dislocazione di tutte le ambulanze in tempo reale sui loro videoterminali per mandare le ambulanze più vicine a chi chiama, c’è un medico che le assiste per decidere se attribuire al paziente il codice rosso o meno: tutte cose normali per la nostra regione che però, per troppo tempo, ha avuto una sanità anormale».

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