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Minacce e offese al giornalista Rai, dietrofront: la radiocronaca si farà. Il sindaco di Catanzaro: “Episodio chiuso sul nascere”

Sia chiaro - ed è bene precisarlo subito - che non è una questione di sciarpa, appartenenza o campanile. Semmai, più che altro, è una questione di categorie: ci sono le persone perbene e le persone che, perbene, non lo sono affatto. E poi ci sono i leoni da tastiera, che magari non si presentano allo stadio con l'intenzione di lanciare pietre o colpire i tifosi avversari con le mazze, ma che utilizzano la violenza verbale come arma impropria. Al di là - giova risottolinearlo - che si tratti di Catanzaro, Cosenza, Reggio, Firenze, Milano o Torino: la fede non c'entra. Perché il vero tifoso calcistico non è quello che vuole avere "ragione" sul campo e magari anche all'esterno. Fisicamente. Nè è quello che fa pesare troppo la fede calcistica altrui.

E vaniamo ai fatti. Il giornalista della Rai, Antonio Lopez, cosentino di nascita, ha ricevuto offese e minacce sui social a margine del derby tra Cosenza-Catanzaro, nonostante abbia trattato la questione con grande lucidità ed equilibrio (ma anche se così non fosse stato, nulla giustificherebbe le pesanti minacce ricevute). Da qui la scelta (iniziale) di non andare a Catanzaro, oggi, in occasione della radiocronaca della partita casalinga dei giallorossi contro la Reggiana. Un segnale chiarissimo sia nella forma che nella sostanza. Che a prescindere - continuiamo a sottolinearlo - dalla fede calcistica e dalla località di nascita, non può condizionare la vita delle persone. Di professionisti che si recano allo stadio (o in tribunale o sul luogo del delitto o in piazza durante una manifestazione) per lavorare. E quindi: no, non chiamateli tifosi.

Questione chiusa sul nascere: la radiocronaca si farà regolarmente

A chiudere la questione ci ha pensato il sindaco di Catanzaro, Fiorita, che attraverso una nota annuncia che la radiocronaca di Lopez sarà assicurata regolarmente. "La Rai effettuerà puntualmente il collegamento con "Tutto il Calcio minuto per minuto" dal Ceravolo per la partita Catanzaro -Reggiana. Il giornalista Antonio Lopez, che era turbato per alcune inaccettabili minacce ricevute sui social, sarà regolarmente presente. Lo accompagnerà, come segnale di distensione e di amicizia verso il Capoluogo, il redattore capo Riccardo Giacoia che ho sentito più volte in mattinata, condividendo la necessità di allentare la tensione. Condanno ovviamente le minacce rivolte a Lopez, riservandomi di approfondire con il caporedattore Giacoia i problemi legati alla presenza della Rai nel Capoluogo. Devo dire di avere trovato grande disponibilità. Sono felice che sia stato chiuso sul nascere, con grande senso di responsabilità, un caso che avrebbe rischiato di appannare l'immagine sia del Capoluogo che della sede Rai della Calabria". La stessa Rai ha confermato che gli interventi della Rai da Catanzaro, durante "Tutto il calcio minuto per minuto", si terranno regolarmente.

Le note della Figec e del Catanzaro prima del dietrofront

La nota della Figec Cisal

«Piena solidarietà al giornalista Antonio Lopez e ai colleghi della Tgr Rai della Calabria, guidati dal caporedattore Riccardo Giacoia, oggetto di una vergognosa campagna diffamatoria, con minacce e insulti sui social, a seguito dei disordini avvenuti dopo il derby di calcio tra Cosenza e Catanzaro». Riccardo Giacoia, caporedattore della Tgr Rai Calabria. Ad esprimerla è la Figec Cisal, Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, denunciando «l’intollerabile perpetrarsi di episodi di gratuita violenza che nulla hanno a che vedere con lo sport e che continuano a provocare danni e mettere a repentaglio la vita dei veri tifosi e di quanti lavorano per garantire la sicurezza pubblica e il diritto all’informazione».
I disordini hanno, infatti, provocato il ferimento di tredici agenti di polizia e portato all’arresto di otto catanzaresi (ma se sarebbero pronti altri tre) e all’emissione del Daspo per complessivi 27 anni nei confronti di nove cosentini ritenuti responsabili di “turbative all’ordine e alla sicurezza pubblica”». Il sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione Figec Cisal, esprimendo vicinanza anche agli agenti di polizia feriti, si stringe attorno ai colleghi della Tgr Rai della Calabria e soprattutto al collega Antonio Lopez assurdamente costretto, per la prima volta nella sua carriera, a rinunciare alla trasferta di domani a Catanzaro, dove avrebbe dovuto effettuare la radiocronaca per “Tutto il calcio minuto per minuto”. Il giornalista della Tgr Rai Calabria sarà, invece, costretto a recarsi negli uffici della Polizia Postale per sporgere denuncia nei confronti di quanti, da giorni, lo hanno preso di mira, nonostante non sia stato neppure lui l’autore del servizio sui disordini. Antonio Lopez è finito, infatti, per diventare il capro espiatorio di un violento e ripetuto attacco alla Tgr Rai Calabria “colpevole” di non soddisfare i desiderata dei teppisti di turno».

La nota dell'Us Catanzaro: “Decisione immotivata, nessun problema per la sicurezza”

«Abbiamo appreso – non senza un certo stupore – che il corrispondente della Rai, Antonio Lopez, inviato della nota trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto”, non sarà oggi al “Ceravolo” per raccontare la cronaca della gara Catanzaro – Reggiana. Si tratta di una scelta del tutto personale del giornalista, o dell’azienda, della quale fatichiamo a comprendere le ragioni. Mai era accaduto prima d’ora che un giornalista ritenesse di non poter venire al “Ceravolo”, anche nelle partite più delicate, poiché la società ha sempre assicurato la massima ospitalità e, soprattutto, garantito a tutti gli operatori dell’informazione la possibilità di svolgere il proprio lavoro in piena sicurezza. Condizioni che sarebbero state garantite, semmai rafforzate, anche in occasione della gara odierna. Siamo solidali con il giornalista per i commenti offensivi di cui è stato fatto oggetto sui social, che certo hanno travalicato il diritto di critica e che condanniamo fermamente, ma riteniamo che un professionista del servizio pubblico non debba farsi condizionare e non debba cedere alle provocazioni di chi insulta da dietro una tastiera, soprattutto di fronte alla garanzia di poter svolgere il proprio lavoro senza alcun rischio per la propria sicurezza. E’ uno stadio di calcio, non la striscia di Gaza, né uno degli scenari di guerra in cui sono inviati gli altri colleghi e che certo non si sottraggono al loro dovere di raccontare i fatti. D’altro canto appena ieri i rappresentanti della Rai regionale, invitati dal prefetto di Catanzaro a partecipare alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, appositamente convocata in Prefettura per discutere dei profili di ordine pubblico legati al servizio Rai in occasione della gara, hanno ritenuto di non presentarsi. Il tutto nonostante sia stato lo stesso caporedattore della sede regionale della tv di Stato a sollecitarla, ricevendo immediato riscontro e rassicurazioni da parte del prefetto di Catanzaro. Un’assenza che ha suscitato parecchia perplessità considerato che erano seduti al tavolo, assieme al prefetto, il questore e i vertici delle altre forze dell’ordine e che, nel corso incontro durato quasi un’ora, erano state individuate diverse soluzioni per consentire all’inviato Rai di raggiungere lo stadio e di commentare la partita senza alcun rischio per la propria incolumità.
Un’assenza che rivela come evidentemente la decisione della Rai di non seguire la partita al “Ceravolo” fosse stata assunta ancor prima di essersi confrontati con le istituzioni preposte alla sicurezza pubblica, e che rischia non solo di penalizzare l’informazione ai cittadini, ma anche di danneggiare ingiustamente l’immagine dell’US Catanzaro – che si è sempre distinta per ospitalità, correttezza e capacità organizzativa – per tutelare la quale ci vediamo costretti a valutare l’opportunità di agire nelle sedi opportune. Del resto, nei giorni scorsi anche la società, per mezzo dell’Ufficio Stampa con cui il giornalista Lopez si è relazionato, aveva garantito al cronista ogni attenzione per evitare eventuali episodi spiacevoli. Tra l’altro alla testata Radio Rai è stata assegnata fin dall’inizio del campionato una postazione riservata, senza alcuna promiscuità con il pubblico. Ecco perché non condividiamo questa decisione e chiediamo ai vertici della Rai di voler assumere ogni determinazione possibile per garantire la copertura dell’evento sportivo e raccontare quello che ogni settimana è soltanto uno spettacolo e una grande festa di sport, in campo e sugli spalti».

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