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La “vertenza Calabria” riparte dalla Statale 106: domani i quattro sit in di Cgil, Cisl e Uil

Domani i quattro sit in di Cgil, Cisl e Uil: parola d’ordine è ammodernare l’intera Statale. Ma tra Catanzaro e Reggio mancano persino i progetti. «Basta perdere tempo, il governo ha il dovere di garantire strade moderne e soprattutto sicure». E intanto FdI esulta: la Ionica nella rete Ten-T, manca solo l’ultimo passaggio all’Europarlamento

La strada della morte, la grande incompiuta, l’emblema dell’isolamento di intere comunità dimenticate: comunque la si voglia definire, la Statale 106 rappresenta oggi la vera sliding door per una regione che vuole rilanciarsi. Snodo principale della “vertenza Calabria” innescata da Cgil, Cisl e Uil, sulla Jonica – insieme all’ammodernamento dell’A2 e all’alta velocità ferroviaria, a prescindere dal Ponte sullo Stretto – si gioca il futuro in termini di sviluppo. Ne è convinto il governatori Occhiuto, ne sono convinti i sindacati e, finalmente, lo pensano anche dalle parti di Bruxelles.
È di questi giorni, infatti, la notizia – annunciata dall’eurodeputato Vincenzo Sofo e dal senatore Ernesto Rapani, entrambi di Fratelli d’Italia – secondo cui la commissione trasporti del Parlamento europeo ha approvato, ad ampia maggioranza, l’intesa raggiunta a dicembre per la revisione delle nuove linee guida per la rete transeuropea dei trasporti (Ten-T) con l’inserimento fra l’altro della 106. «Con il via libera da parte della commissione trasporti dell’Eurocamera – spiegano Sofo e Rapani – nelle prossime settimane toccherà al Parlamento europeo approvare definitivamente la revisione di un progetto che vedrà la Statale 106 nella sua interezza fino a Reggio Calabria diventare parte integrante dell’architettura di trasporti che dovrà connettere tutti i territori dell’Unione europea». Secondo Sofo e Rapani, «si tratta del penultimo step che ci avvicina a un traguardo per il quale stiamo lottando da oltre due anni con l’obiettivo che sia finalmente riconosciuta la strategicità della Calabria Jonica, territorio fondamentale per consentire all’Italia e all’Europa di svolgere il proprio ruolo di perno del Mediterraneo. Una battaglia che ha già fatto sì che, con l’annuncio dell’inserimento nel Ten-T, il Governo Draghi venisse obbligato a inserire la 106 tra le priorità all’interno del Def infrastrutture successivamente recepito dal Governo Meloni con la previsione nella finanziaria di un capitolo dedicato, con un importo di 3 miliardi di euro per i lavori di ammodernamento. Speriamo ora che ad aprile Europarlamento dia l’ok definitivo alla revisione della rete Ten-T, cosa che porterebbe a una svolta nel destino di questa strada martoriata e da troppo tempo rimasta abbandonata».

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