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Il completamento della statale 106 diventa la grande "vertenza Calabria"

L’urgenza che la Statale 106 diventi un’arteria moderna e funzionale e non rimanga l’orribile strada della morte, così come è stata ribattezzata per i tanti incidenti mortali, è stata ribadita con forza dai segretari generali regionali di Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl) e Santo Biondo (Uil)

Vertenza strada statale 106: sono quattro i sit-in organizzati per martedì prossimo in altrettante località calabresi dalle confederazioni sindacali regionali di Cgil, Cisl e Uil. I presidi di protesta si terranno a Bianco e Locri nella provincia reggina; Mirto Crosia nel Cosentino; Torre Melissa nel Crotonese. Quattro cittadine scelte per dimostrare in maniera plastica l’emarginazione, l’isolamento di molti territori in varie zone della regione e, quindi, la necessità che la famigerata 106 venga completata al più presto. Un’infrastruttura che, per le sigle sindacali, è fondamentale per tutta l’area ionica calabrese, da Rocca Imperiale a Bova, e che va ammodernata con l’apertura in contemporanea dei tanti cantieri previsti per la riqualificazione dei vari lotti; ciò per non accumulare ritardi e ulteriori aggravi di spesa rispetto ai costi preventivati all’inizio dei lavori.

L’urgenza che la Statale 106 diventi un’arteria moderna e funzionale e non rimanga l’orribile strada della morte, così come è stata ribattezzata per i tanti incidenti mortali, è stata ribadita con forza dai segretari generali regionali di Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl) e Santo Biondo (Uil). Ieri mattina, in un hotel di Lamezia, i tre rappresentanti sindacali hanno tenuto una conferenza stampa ribadendo di aver voluto mettere in risalto le problematiche dell’eterna incompiuta anche in concomitanza con la visita della premier Giorgia Meloni prevista per oggi a Gioia Tauro.

«In realtà – hanno commentato – il presidente del Consiglio, i parlamentari che arrivano da Roma dovrebbero viaggiare sulla 106 o sulla nostra linea ferrata per rendersi conto delle gravi criticità esistenti». Per i tre segretari si è trattato di un coro unanime: «L’opera è strategica solo se viene completata in tempi celeri. L’Anas avrebbe dovuto consegnare l’intera progettazione di ammodernamento e completamento entro il 2023. Ma ciò non si è verificato, chiediamo allora che detta consegna avvenga entro il 2024».

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