Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Scuole, in Calabria l’adeguamento segna il passo: tra asili e primarie meno del 40% ha la mensa

C’è ancora tanto lavoro da fare sul fronte della dotazione di infrastrutture scolastiche in Calabria, come nell’intero Mezzogiorno. E non è ancora detto che con il Pnrr si riesca a colmare il gap con il resto d’Italia, senza trascurare i possibili effetti sistemici che potrebbero derivare dall’introduzione dell’autonomia differenziata. Il quadro generale viene descritto in un “paper” appena licenziato dalla Banca d’Italia sulla dotazione infrastrutturale scolastica nazionale. In esso si sottolinea a chiare lettere come tale ambito possa «condizionare gli esiti dei percorsi di apprendimento», a partire da dimensione e sicurezza delle aule, salubrità degli ambienti, spazi ricreativi e servizio di refezione che «influenzano la capacità di concentrazione nonché i tempi di permanenza a scuola degli studenti». Tali elementi incidono quindi «sulla continuità didattica, sulla motivazione degli insegnanti e sulla loro mobilità tra strutture».
“Mens sana in corpore sano” è l’antica massima, ma davvero la palestra è ritenuta una dotazione essenziale nelle scuole? Stando ai dati riferiti dallo studio di Bankitalia non tanto, almeno al Sud dove «la quota di plessi dotati di palestra è pari circa al 60% sia per le scuole secondarie di primo che per il secondo grado, contro l’85% del Nord-Ovest». Ma nello stesso Mezzogiorno ci sono disparità: «Oltre i tre quarti degli istituti pugliesi è dotato di palestra, contro meno del 40 di quelle calabresi»; nel caso delle superiori la nostra regione si attesta attorno al 35%. Il servizio mensa è presente in meno del 40% delle scuole dell’Infanzia nell’intero Sud, scendendo al di sotto del 30 nelle primarie.
La Calabria è anche una terra dal territorio complesso con collegamenti che non brillano per efficienza nella gran parte dei casi. Dunque anche la collocazione nel contesto urbano ha un peso rilevante. Questo indice viene fuso nello studio dell’istituto di via Nazionale con la configurazione degli edifici e i rispettivi equipaggiamenti ricavando un unico indicatore per la disponibilità di scuole secondarie inferiori e superiori rispetto all’utenza. «Sotto il profilo territoriale – si evidenzia – oltre il 30% delle situazioni di criticità è localizzato in Campania, poi Lombardia e Sicilia» per quanto riguarda le scuole “medie”.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

Caricamento commenti

Commenta la notizia