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Aeroporti, l’altalena delle compagnie low cost: tagli alla Calabria, ma Reggio spera

Nel 2024 si prevede una netta riduzione di posti sulle rotte nazionali mentre Occhiuto crede in Ryanair e nell’ipotesi di una base al Minniti

Certo il puzzle non è dei più semplici, ma probabilmente mettere tutti i pezzi al posto giusto sta risultando ancora più complicato del previsto. E chissà cosa avrà pensato ieri il governatore Occhiuto leggendo gli ultimi dati sui collegamenti arei elaborati dal “Corriere della Sera”, secondo cui le compagnie low cost nel 2024 taglieranno oltre 2 milioni di sedili rispetto al 2023 «con una ritirata particolarmente marcata da Calabria e Sicilia». Parliamo delle low cost, sì, proprio quelle che dovrebbero essere l’asso nella manica della Regione per rilanciare i collegamenti con la Calabria, a partire dall’aeroporto di Reggio oggi di fatto desertificato.
L’analisi del “Corriere” è stata effettuata sui voli in vendita nei primi nove mesi del nuovo anno sulla base dei dati forniti dalla piattaforma specializzata “Cirium Diio”. E per la Calabria viene fuori la mancanza, al momento, di quasi un terzo dei posti in vendita nei nove mesi del 2023 da parte complessivamente di Ryanair, EasyJet, Wizz Air, Volotea e Vueling. Segno meno anche in Sicilia (-8%), Sardegna e Puglia (-6%). Considerando solo queste quattro regioni le low cost hanno tagliato 1,8 milioni di sedili, cioè l’80% dell’offerta è stata rimossa proprio sui voli nazionali da e per queste aree. Nel complesso la quota dell’offerta low cost straniere sui voli nazionali è passata dal 67% del 2023 al 60% di questi primi nove mesi del 2024. In parallelo però, le stesse low cost aumentano di quasi 8 milioni i sedili sui collegamenti tra l’Italia e il resto dell’Europa.
I vettori, da parte loro, replicano che la programmazione non è definitiva: qualche «aggiustamento» sarebbe atteso.

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