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Sanità in Calabria, neolaureati per sostituire i medici di base

La carenza di camici bianchi si fa sentire in Calabria: col Milleproroghe si potrà utilizzare pure nel 2024 chi ha solo l’abilitazione. La disposizione si applica anche agli specializzandi di Pediatria che potranno lavorare sul territorio. Secondo l’ultimo rapporto di Agenas soltanto negli ultimi tre anni si sono “persi” 476 professionisti

L’assistenza sanitaria territoriale pubblica in Calabria continua ad annaspare. E anche se le ragioni sono molteplici, tutte determinano lo stesso effetto: “sovraccaricare” oltremodo strutture ospedaliere già a corto di personale e deputate ad accogliere pazienti affetti da patologie più complesse. Senza un filtro efficace, il rischio di ingolfare hub e spoke diventa (quasi) una certezza. Un aiuto a smorzare il problema potrebbe arrivare dal nuovo decreto Milleproroghe approvato dal governo e ora all’esame del Parlamento per la conversione in legge. Nel testo, infatti, è prevista la proroga al 31 dicembre 2024 della possibilità per i laureati in medicina e chirurgia abilitati «di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale», nonché c’è il via libera, sempre nello stesso periodo, per i camici bianchi «iscritti al corso di specializzazione in Pediatria, durante il percorso formativo, di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di pediatri di libera scelta convenzionati con il Servizio sanitario nazionale».

Il lavoro autonomo

Viene poi prorogato al 31 dicembre 2024 il termine relativo all’applicazione delle misure straordinarie «per il conferimento di incarichi semestrali di lavoro autonomo ai medici specializzandi e di incarichi a tempo determinato al personale delle professioni sanitarie, agli operatori socio-sanitari e ai medici specializzandi iscritti regolarmente all’ultimo e al penultimo anno di corso della scuola di specializzazione». In più c’è la proroga, al 31 dicembre 2024, del termine per il conferimento di incarichi di lavoro autonomo ai laureati in medicina e chirurgia, abilitati e iscritti agli ordini professionali anche se privi della specializzazione, nonché il termine relativo alla proroga degli incarichi semestrali di lavoro autonomo per dirigenti medici e personale del ruolo sanitario «collocati in quiescenza, anche non iscritti al competente albo professionale». Dunque, pure i medici pensionati.

La carenza di camici bianchi

I medici di medicina generale (comunemente definiti di “famiglia”) sono sempre meno in Calabria. L’ultimo rapporto pubblicato da Agenas qualche mese fa disegna un quadro a dir poco preoccupante. Nell’arco di un triennio (2019-21) sono andati via, senza essere rimpiazzati, 407 professionisti. Sempre nello stesso periodo preso in considerazione hanno raggiunto la pensione 69 pediatri di base. In buona sostanza, al 2021 sono risultati in servizio 1.089 medici e 186 pediatri.

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