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La SS 106 in Calabria: più che una strada una trappola per gli automobilisti

L’organizzazione “Basta vittime” si costituirà parte civile nei processi dei futuri incidenti

La Statale 106 in Calabria, dal '96 a oggi, ovvero da quanto esistono dei sistemi per il rilevamento dell'incidentalità e della mortalità stradale, ha prodotto circa 12 mila sinistri, circa 27 mila feriti (di cui migliaia con danni permanenti), e oltre 750 vittime. Un’ecatombe! Solo, in particolare, negli ultimi 10-12 anni, per come del resto è stato più volte ribadito a gran voce, in particolare, negli ultimi 4-5 anni, anche dai vertici dell’Organizzazione di volontariato “Basta vittime sulla Strada Statale 106”, lungo l’arteria ionica della Calabria sono decedute, a seguito di incidenti stradali, circa 250 persone: una media, quindi, di circa 25 decessi l’anno. Negli ultimi quattro anni, purtroppo, la tendenza è peggiorata: dalle 13 vittime del 2020 si è passati alle 21 vittime del 2021 fino alle 27 vittime dello scorso anno. Nel 2023, ormai agli sgoccioli, i sinistri mortali sono stati oltre 25. Uno dei tratti di Statale 106 (lungo il percorso ce ne sono almeno 10 ad altissimo rischio) ritenuti molto pericolosi e con un tasso elevato di mortalità è il tragitto di circa 60 chilometri tra Grotteria Mare e Davoli Marina, comune, quest’ultimo, del Soveratese.
Ieri mattina,  l’organizzazione di volontariato “Basta vittime sulla Strada Statale 106”, il sodalizio presieduto da Leonardo Caligiuri e dal direttore operativo Fabio Pugliese, ha siglato un accordo con una società leader in Italia in tema di risarcimento danni e che si accollerà tutti i futuri costi, che d’ora in poi consentirà all’Odv “Basta vittime sulla Statale 106” di costituirsi parte civile nei processi per gli incidenti che si verificheranno lungo l’arteria ionica della Calabria.

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