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"Inverno" demografico in Calabria: negativo il rapporto nascite-decessi

Aumentano precari e di stagionali. Stipendi sotto la media nazionale. L’assessore Calabrese: «I tirocinanti? Soldi spesi senza creare lavoro»

La Calabria è una regione che invecchia, dove nascono sempre meno bambini e dove aumenta il lavoro precario. Questa l’impietosa fotografia che emerge dal “Rendiconto sociale regionale 2022” stilato dal Comitato regionale Calabria in collaborazione con il Consiglio di indirizzo e di vigilanza. La presentazione del report è avvenuta ieri mattina nella sede dell’Inps di Lamezia; a fare gli onori di casa il sindaco della città Paolo Mascaro e il direttore regionale dell'Istituto, Giuseppe Greco, che ha sottolineato: «Presentiamo il bilancio sociale che ci mostra una regione in difficoltà.
Un rendiconto curato dalle stesse forze sociali con cui l’Inps si interfaccia continuamente, così come abbiamo un ottimo rapporto sinergico anche con l’amministrazione regionale in carica». Nonostante le criticità oggettive, Greco ha fatto presente che la Calabria ha raggiunto comunque un primato che è quello dei miglior risultati per quanto riguarda l’accertamento dell’invalidità civile. Ciò, in quanto l’Inps ha stipulato una convenzione con la Regione che ha demandato all’Istituto nazionale di prevenzione sociale questo specifico servizio. Il direttore regionale dell’Inps ha ricordato che l’istituto ha riattivato la sua presenza anche a Caulonia, «da dove eravamo andati via – ha rimarcato - per questioni di malaffare. Stiamo portando avanti un lavoro mirato per un servizio di prossimità improntato sulla qualità, infatti siamo la terza sede Inps d’Italia».

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