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La Calabria ha il suo tesoro in... montagna. La proposta: "Zone speciali nei comuni in altura"

Il presidente regionale di Confcommercio Klaus Algieri spinge per l’istituzione di zone economiche speciali nei comuni in altura. L’appello a Occhiuto: «Lui è un leader nazionale, coinvolga gli altri governatori del Sud». I centri abitati in quota nella regione sono 208 e 51.518 le attività produttive già presenti

Percorsi Gaginiani in Aspromonte (Bagaladi, Reggio Calabria)

La vita sospesa nel mondo irreale ha ampliato i confini del dramma sociale che si vive in un Mezzogiorno sempre più in difficoltà. Ed è qui che la tragedia collettiva rischia di essere aggravata da livelli occupazionali sempre più critici. Un mondo sottosopra illustrato da impulsi negativi che continuano a scuotere dalle fondamenta i fragili equilibri sociali ed economici. Prima del Covid una famiglia su due viveva stabilmente sull’orlo della povertà. Quel rapporto è stato rivisto al ribasso, con numeri schiacciati da speculazioni e da una guerra sempre più minacciosa nel petto dell’Europa. La miseria scorre e si ramifica estendendosi come un’alluvione che, un pezzo dopo l’altro, rischia di travolgere i pilastri della società. Dentro ogni casa, in mezzo a ogni famiglia c’è lo stesso riconoscibile dolore di chi vive una vita che si è complicata maledettamente. Il 2022 ci ha mostrato il filo spinato che gli scenari di crisi hanno reso ancora più evidente attorno alle speranze di ripresa di una economia sempre meno reattiva. Serve l’aiuto dello Stato, qui più che altrove, e, soprattutto, servono idee nuove per far ripartire il motore del Sud.

L’idea

L’intero settore produttivo nazionale spalanca gli occhi nutrendosi di giustificate paure con tutto il Sud che arranca più di altre zone geografiche meno complesse del paese. Dunque, l’equazione è semplice: «Se facciamo ripartire il Sud, riparte il Sistema-Paese». È la grammatica economica che utilizza il leader calabrese di Confcommercio, Klaus Algieri, che ha in mente una idea in grado di rianimare gli affanni dell’intero Mezzogiorno. Un progetto indicato con un acronimo: Zem. In sostanza, il manager, che è anche vice presidente nazionale di Unioncamere, lancia l’idea delle Zone economiche di montagne, un progetto che ha proposto al governatore Roberto Occhiuto, affinché «insieme agli altri governatori delle regioni del Sud, si facciano portavoce con il ministro Fitto affinché le Zem diventino parte integrante della Zes Unica. Se le due cose non camminano insieme difficilmente si otterranno risultati concreti a livello di rilancio economico. Con l’istituzione della Zes unica siamo in presenza di un cambiamento del paradigma economico che segue un approccio macro territoriale (le 8 regioni del Sud Italia, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna) rispetto a quello seguito per la costituzione delle Zone economiche speciali di tipo micro territoriale». Algieri indica la via d’accesso: «Le Zem con “fiscalità dedicata”, dovranno avere come destinatari i comuni di montagna dando priorità a investimenti (nazionali e esteri) dedicati alla transizione green per tutelare il patrimonio ambientale della montagna pur garantendone lo sviluppo (ad esempio favorendo la filiera del legno, la filiera agro-alimentare, la filiera turistica) e alla transizione digitale al fine di superare le barriere infrastrutturali e naturali dettate dalla carenza di dotazioni infrastrutturali materiali e immateriali e dalla morfologia del territorio».

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