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“Adotta una storia”, il “Polo Brutiumanitario” di Cosenza promuove il libro ispirato dalla tragedia dei migranti a Cutro

Le tragiche immagini della tragedia di Cutro sono ancora impresse nella memoria di tutti. Talmente impresse che rappresentano un tatuaggio nell'anima. Già un tatuaggio di cui si farebbe a meno. Ma quel dramma è ancora lì, vivido, a ricordare a tutti cosa significhi dover scappare dalla guerra e dalle persecuzioni, anche a costo di mettere a repentaglio la propria esistenza e quella dei propri cari. Un evento così drammatico ha ispirato il Polo Brutium di Cosenza, l'associazione Agape e il Csv, che insieme hanno costituito il Polo Brutiumanitario e dato vita al progetto “Adotta una storia”.

La vicenda di Cutro, infatti, ha suscitato diverse reazioni sui flussi di migranti, spinti dal desiderio di cambiare il proprio destino e tentare di realizzare il sogno di libertà e benessere negato nella terra di origine.

Cos'è “Adotta una storia”

Si tratta di una serie di interviste raccolte dagli studenti del CPIA (Centro provinciale istruzione adulti di Cosenza) mirate a far conoscere le vite vissute da persone che, spesso, sono invisibili, vittime dell'indifferenza dell'egoismo, di atteggiamenti di razzismo che dobbiamo abbattere, iniziando proprio dalle giovani generazioni per creare una società più inclusiva, nella quale prevalgono sentimenti di fratellanza e solidarietà.

 

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