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Stupro di gruppo a Palermo, la denuncia di Piccolo (Sidef-Family Care Calabria): “Giovani immersi nella cultura del porno”

Sidef-Family Calabria, rappresentata dallo psicologo Marco Piccolo, stigmatizza l'orribile stupro di gruppo avvenuto a Palermo e motiva quanto accaduto con il dilagare della cultura del porno anche tra i giovanissimi.

Marco Piccolo

La riflessione

La storia della ragazza palermitana violentata a turno da un branco di sette ragazzi, mentre era stordita di alcol e droghe, è tremenda già detta così. È diventata a dir poco agghiacciante con la diffusione in questi giorni dei messaggi che si sono scambiati questi giovanissimi mostri all’indomani dello stupro. Le chat mostrano come abbiano messo in atto la pornografia, di cui sono evidentemente imbevuti, e non a caso hanno filmato il loro stupro come se fossero i performer di un film porno.

In Italia bambini e ragazzini di qualsiasi età possono guardare, senza alcun ostacolo e comodamente dai loro cellulari, pornografia di qualsiasi tipo. La pornografia infatti è vietata per legge ai minori, ma basta un semplice click... Con tutte le conseguenze, purtroppo ben documentate da psicologi e sessuologi, sul loro sviluppo psichico, affettivo e anche sessuale.

In alcuni Paesi si stanno diffondendo le “Age Verification Law” (leggi per la verifica dell’età) che servono a sbarrare, ma per davvero, l’accesso dei minorenni ai siti porno, e così preservare il libero sviluppo della loro sessualità altrimenti profondamente disturbata dai modelli misogini e violenti della pornografia. Negli Usa alcuni Stati l’hanno già approvato ed altri la stanno adottando. In Europa, la Francia ha una norma in dirittura di arrivo ed il Regno Unito ha già una legge che entrerà in vigore dal prossimo anno. Credo sia arrivata l’ora di parlarne anche in Italia.

Ovviamente questo non impedirà bestialità come quella accaduta a Palermo, la cui prevenzione è affidata ad altri soggetti educanti, ma contribuirà a bonificare e salvaguardare le menti e le volontà dei nostri ragazzi.

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