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Leggi regionali in Calabria, la Corte dei conti chiede attenzione sulle coperture

La Sezione autonomie mette nel mirino sedici norme varate in Calabria nel 2021. Sotto i riflettori i provvedimenti per Sacal, Azienda Zero e precariato. Il monito: no a meri rinvii al bilancio, il quadro degli oneri va definito

È uno «stimolo a migliorare la qualità della legislazione onerosa» delle Regioni, rappresenta dunque un richiamo a prestare maggiore attenzione alla copertura finanziaria dei provvedimenti normativi dei Consigli regionali, dunque anche di quello calabrese. È la Sezione autonomie della Corte dei conti a intervenire mettendo sotto i riflettori la produzione legislativa delle Regioni italiane, evidenziando le criticità riscontrate dalle rispettive Sezioni di controllo in riferimento al 2021, dunque per la gran parte riferibili alla precedente amministrazione (l’attuale è stata eletta a ottobre di quell’anno).

I provvedimenti nel mirino

Per quanto riguarda la Calabria sono sedici le leggi regionali finite sotto esame e sulle quali sono state riscontrate criticità (in otto categorie) sotto il profilo della copertura finanziaria: si va dalla disciplina delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche alle norme in materia di liquidazione di enti pubblici e fondazioni, passando per l’aumento di capitale sociale della Sacal e l’istituzione di Azienda Zero; ma sul tavolo dei magistrati contabili sono finiti anche il rifinanziamento del prestito con il Mef per l’estinzione dei debiti sanitari al 31 dicembre 2005 e la storicizzazione delle risorse del precariato storico.

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