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Consorzi di Bonifica in Calabria, avanti tra le polemiche: la maggioranza difende la riforma

Mancuso: «esigenza impellente di rivisitare la normativa. Ma la Cisl chiede modifiche». Stoccata del Pd: «Testo errato, confuso e approvato senza alcuna concertazione»

La maggioranza gongola per l'approvazione della legge e per la prova di compattezza data in aula, l'opposizione protesta e fa i conti con una crepa, il sindacato chiede correzioni in corsa. Il “day after” a Palazzo Campanella è movimentato: continua a far discutere la riforma dei consorzi di bonifica votata (23 favorevoli, la maggioranza più Laghi di De.Ma e Afflitto del M5S) giovedì sera dal Consiglio regionale dopo che il governatore Occhiuto ha ritirato la richiesta di fiducia.
La coesione della maggioranza rispetto alla nuova legge fortemente voluta da Occhiuto è il concetto da cui parte, nel suo commento. Il presidente del Consiglio Filippo Mancuso: «Abbiamo dato un’ulteriore dimostrazione di forte volontà riformista. È stata, infatti, approvata una legge per un settore in difficoltà da lungo tempo e che, per importanza economica e sociale, aveva l’esigenza impellente di una rivisitazione normativa per assicurargli il sereno prosieguo delle attività e l'espletamento efficiente dei servizi da rendere agli agricoltori e alle comunità. Si sta proseguendo nella produzione di provvedimenti legislativi e amministrativi in netta discontinuità col passato, per dare alla Calabria opportunità di crescita e realistiche prospettive di sviluppo». Citati alcuni esempio «dell’attivismo che, in meno di due anni, abbiamo saputo dispiegare», Mancuso lancia una frecciata finale all’opposizione: «Per colmare il gap che separa la Calabria dalle regioni più sviluppate, bisogna correre, risolvendo i problemi e non solo enunciandoli, buttandoci definitivamente alle spalle la deplorevole abitudine dilatoria e pilatesca, ogni qualvolta c’è da fare scelte coraggiose all’insegna del rinnovamento e della modernizzazione».
Tra chi in aula ha votato “no” c'è il gruppo del Pd: «Indecoroso e triste lo spettacolo che il centrodestra ha messo in scena». Nel mirino non solo Occhiuto, che prima ha chiesto e poi ritirato la fiducia, e Mancuso: «Colui il quale dovrebbe difendere le prerogative del Consiglio da arbitro super partes – ha scritto il gruppo dem ieri in una nota stampa – invece di prendere atto della gravità della situazione si lascia andare addirittura a dichiarazioni trionfalistiche per avere licenziato l’ennesimo testo di legge errato, confuso e approvato senza alcun tipo di concertazione».

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