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Consorzi di Bonifica in Calabria, sì alla riforma. E senza fiducia

In Consiglio regionale il via libera alla discussa legge voluta dal governatore: sì della maggioranza con due voti anche dall’opposizione. Occhiuto: «Faccio il presidente se nelle condizioni di cambiare veramente la Calabria»

Roberto Occhiuto

Il colpo di scena è arrivato alla fine: Occhiuto ritira la richiesta di fiducia sulla riforma dei Consorzi di bonifica, che passa ugualmente con i voti della maggioranza e di due esponenti dell’opposizione (Francesco Afflitto del M5S e Ferdinando Laghi di De.Ma). Cambia poco nella sostanza: il governatore ha incassato ieri sera il via libera a un provvedimento sul quale ha investito molta della sua credibilità e di quelle che lui stesso ha definito «capacità di riforma».

Atto formale

Già in apertura, il presidente aveva parlato della fiducia – posta nei giorni scorsi – di atto formale più che sostanziale. «Nessun atto di arroganza» ha spiegato cercando di smorzare i toni delle polemiche degli ultimi giorni. «Rimango – ha detto – se sono nelle condizioni di cambiare la Regione, altrimenti non mi interessa continuare a fare il presidente. Questa voglio che sia una legislatura riformatrice». Nel merito della riforma, il governatore ha tratteggiato i contorni della legge che ha tanto voluto, «frutto – ha ricordato – di un lavoro avviato da molti mesi di fronte al collasso del sistema. Se anche avessimo voluto aiutare gli attuali Consorzi di bonifica, per noi sarebbe stato impossibile perché le somme che cerchiamo di erogare vengono sistematicamente pignorate per la situazione di deficit strutturale degli enti». Le responsabilità per Occhiuto non sono soltanto della governance dei Consorzi «ma anche politiche, sia di destra che di sinistra. Le riforme – ha aggiunto – nascono da un atto di coraggio e poi si verificano negli anni sugli effetti che hanno avuto. Ma di questo la politica regionale non s’è mai occupata». Ancora, il presidente ha definito la riforma «un’operazione di chiarezza» rispetto alla mancata garanzia dei servizi dovuti agli agricoltori e persino della manutenzione degli impianti. «Tutti hanno detto che è un sistema che andava riformato, perché rischia di riverberare sul bilancio della Regione oneri pesantissimi. Al 31 dicembre 2022 – ha citato il presidente della giunta regionale – ci sono vertenze incardinate per oltre 13 milioni e con terzi chiamati in causa per oltre 40 milioni di euro». E infine di nuovo sulla fiducia: «Nella mia richiesta non c’è scarsa considerazione nei confronti della maggioranza, o del Consiglio regionale, ma scaturisce da una mia prerogativa. Sulla riforma pongo pochi vincoli, ma pretendo che ci sia solo un’unica personalità giuridica per evitare che si possano svolgere pratiche deteriori così come è avvenuto nel corso degli anni». Occhiuto ha anticipato che sul riconoscimento di provvidenze agli agricoltori ci sarà la pregiudiziale della loro regolarità nel pagamento dei ruoli, altro paletto fortemente voluto: Solo così il sistema può restare in equilibrio, anche prevedendo un contributo della Regione. Noi porremmo – ha promesso – un equilibrio ad un sistema che finora non ha dato nessun servizio ai calabresi».

Confermati i capisaldi

La legge, emendata, fissa comunque un Consorzio unico a fronte degli attuali undici e un sistema che prevede solo per chi sarà in regola con il pagamento dei tributi la concessione di contributi dalla Regione, a valere su tutte le risorse finanziarie dell’Unione europea, dello Stato e della Regione stessa destinate alla politica agricola. Sono i due punti sui quali Occhiuto - e con lui l’assessore Gianluca Gallo - si sono sempre mostrati irremovibili. Il futuro consorzio unico sarà organizzato in comprensori corrispondenti, in sede di prima applicazione della legge, ai territori di competenza degli undici consorzi già esistenti. Ma la giunta si riserva, con propria deliberazione, su proposta dell’assessore regionale competente, di modificare detti comprensori. «La legge – sottolineano dalla giunta – cerca di armonizzare, in un’unica gestione, il riparto delle spese, il piano delle attività delle opere di bonifica, progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione ordinaria delle opere idrauliche, di bonifica, di irrigazione e di miglioramento fondiario, ma anche progettazione e realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria delle opere e degli impianti di competenza del consorzio».

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