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Incendi in Calabria, l’80% sarebbe doloso. Indagano le Procure

Vigili del fuoco, polizia e carabinieri impegnati a incrociare i dati. In campo pure i vescovi: regione ferita da criminalità e trascuratezza

Il numero elevato di casi e la contemporaneità lasciano pochi dubbi sull'origine dolosa della stragrande maggioranza degli incendi che da giorni stanno devastando vaste aree della Calabria. Così la pensano non solo molti addetti ai lavori, ma anche le Procure calabresi che, al pari di quelle di altre regioni, hanno aperte delle inchieste.
La conferma di questo indirizzo, ieri, è arrivata anche dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Magistrati e polizia sono al lavoro per scoprire gli autori degli incendi dolosi».
Secondo alcuni soccorritori «il numero di incendi, la contemporaneità, i momenti della giornata in cui scoppiano i righi fa pensare che la maggior parte degli incendi sia dolosa e colposa. Se gli incendi partono la mattina presto o la sera, quando cioè non c'è il sole, è evidente che ci sia dietro lo zampino dell’uomo». Un esperto, infatti, spiega che «la vegetazione per innescarsi deve raggiungere a una temperatura molto alta: a 50 gradi non si può incendiare anche se è molto secca».

Il grande caldo, quindi, nella stragrande maggioranza dei casi non fa partire l’incendio, ma rende più difficile spegnerlo. E se c’è il vento che lo alimenta e lo fa muovere più velocemente peggio ancora. Le temperature record dell'ultima settimana, quindi, non sono la cause dei roghi ma hanno aggravato la situazione. L'identificazione di un rogo doloso non è molto difficile, anche se non si trova materialmente l'innesco, ma la cosa complicata è individuare l'autore. L'introduzione dei droni da parte della Regione Calabria, negli ultimi due anni, ha permesso di cogliere sul fatto alcuni piromani, ma va da sé che il solo impiego di questo tipo di tecnologia non può permettere di monitorare un territorio vasto e spesso impervio come quello calabrese.
Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha parlato ieri dell'impiego dei droni. «L’anno scorso in Calabria – ha dichiarato Occhiuto – abbiamo beccato 22 piromani e anche quest’anno ne stiamo trovando diversi. Nella scorsa stagione abbiamo messo in campo 5 droni, quest’anno 30. Devo dire che per l’esperienza maturata, almeno l’80% di questi incendi è di natura dolosa, abbiamo tantissime immagini che lo dimostrano».

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