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Timori per i nuovi arrivi dal mare. Rischio “overbooking” in Calabria

Gli sbarchi di migranti vanno avanti senza soluzione di continuità

Qualche breve flash per arrivare subito al cuore del problema: nell’ultimo fine settimana sono state circa una trentina le operazioni di soccorso nel Mediteranneo. L’emergenza sbarchi non conosce tregua e i numeri di questi primi mesi del 2023 sono da brividi. Secondo il Viminale, dall’1 gennaio al 15 luglio sono sbarcati in Italia 75.821 profughi. Nello stesso periodo dello scorso anno, giusto per avere idea del fenomeno in atto, erano stati registrati 32.185 arrivi.
Calabria e Sicilia sono le regioni maggiormente esposte e senza provvedimenti immediati è forte il rischio di un default del sistema accoglienza. Il commissario Valerio Valenti è impegnato a fronteggiare l’ondata, con l’individuazione di nuove aree esclusivamente temporanee e appositamente dedicate: «Lo facciamo per poter sopportare il significativo aumento del carico: stiamo creando e implementeremo alcuni “punti di crisi”, ovvero aree di primissima accoglienza, come abbiamo fatto a Lampedusa». Resta chi ha diritto all’accoglienza, gli altri dovrebbero essere immediatamente rimpatriati. Teoricamente i centri individuati dovrebbero funzionare come camere di compensazione, per garantire la sosta dei migranti il minore tempo possibile prima di trovare un’accoglienza più organizzata.

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