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"Povera" Calabria: tutti i comuni in grave crisi

La relazione della commissione finanziaria del Viminale certifica che anche nel 2023 la situazione è sempre più difficile

I Comuni calabresi sono in difficoltà. Un dato già assodato e cristallizzato ma la relazione della commissione finanziaria del Viminale certifica che anche nel 2023 la situazione è sempre più difficile. Tra dissesti e piani di riequilibrio gli enti locali sono in difficoltà nell’erogazione dei servizi. «I dati emersi confermano, anche per questo primo semestre 2023, un sensibile incremento degli enti locali che versano in condizioni di precarietà finanziaria, dato quest’ultimo, riconducibile ai perduranti strascichi dell’epidemia da Covid, che si evidenziano soprattutto per quanto attiene alle entrate tributarie e al recupero dell’evasione».

Piano di riequilibrio

La Calabria è in testa per numero di piani di riequilibrio verificati nei primi sei mesi dell’anno in corso con ben 14 enti in affanno. Scrive il Viminale: «Le difficoltà economico-finanziarie emerse dai provvedimenti esaminati sono in gran parte riconducibili all’incertezza del contenzioso pendente nonché alle difficoltà di realizzazione di reali entrate a fronte di una consistente rigidità della spesa. La richiesta di accesso al Fondo di rotazione, sintomatico di una costante carenza di liquidità, è stata avanzata da parte di 21 enti, tra cui un comune capoluogo». Il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario si sta espandendo da Sud a Nord. Infatti, pur essendo confermata una concentrazione territoriale nelle regioni Calabria, Sicilia e Campania, il ricorso alla procedura ha interessato anche diverse amministrazioni locali distribuite sull’intero territorio nazionale. In particolare, si registrano, tra i più significativi, 40 enti in Calabria, 49 in Campania, 49 in Sicilia, 25 in Puglia, 35 nel Lazio, 13 in Lombardia, 14 in Molise, 17 in Piemonte e 13 in Liguria. Mentre il totale italiano è di 290 enti.

Dissesto

La piaga del crac finanziario dei Comuni è un macigno che nel corso degli anni il legislatore ha cercato di evitare con diversi provvedimenti normativi ma nonostante ciò molti enti sono costretti a dichiarare il default. In Italia sono 126 i comuni e le province attualmente in dissesto finanziario, in quanto non ancora trascorsi i 5 anni decorrenti dall’anno del bilancio stabilmente riequilibrato. I dati confermano una concentrazione delle dichiarazioni di dissesto nelle regioni meridionali del Paese, in particolare, 40 enti nella regione Sicilia, 31 in Calabria, 31 in Campania. Gli altri casi si riscontrano nel Lazio (7 casi), in Abruzzo (5 casi), in Lombardia (3 casi), in Piemonte e in Puglia (2 casi a testa), in Basilicata, in Liguria, nelle Marche, in Molise, in Toscana (1 caso in ciascuna Regione). Risultano, poi, nominati 210 Organi straordinari della liquidazione, che continuano l’attività di gestione delle passività in enti in dissesto per i quali sono, ad oggi, decorsi i 5 anni dall’anno del bilancio stabilmente riequilibrato.

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