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Il prezziario della “rotta libica”: 7-8mila euro per la Calabria Ionica

I nuovi elementi emersi dall’ultimo sbarco di migranti a Roccella. Dalle nave madre partita da Tobruk al trasbordo su un barcone L’unico modo per raggiungere le coste è il soccorso in mare aperto

Migranti e business milionario che interessa ormai più settori delle organizzazioni criminali e, soprattutto, più gruppi di trafficanti di uomini. Finora le “procedure” di pagamento del pedaggio e del viaggio di sola andata si sono snodate lungo la cosiddetta “rotta turca” che prevede, in un sistema criminale ormai ben oliato, per ogni profugo che s’imbarca dal porto di Izmir e area costiere limitrofe il pagamento di una retta in Turchia tra 7 e 10mila euro ai gestori del traffico che hanno saldamente in mano l’illegale business dell’immigrazione clandestina verso le coste ioniche della Calabria. Si apprendono ora nuovi particolari sui “viaggi della speranza” provenienti dalla Libia e in particolare dall’area costiera e portuale di Tobruk. Una vasta area costiera, ad est della Libia situata al confine con l’Egitto che è davvero una polveriera, visto che il generale libico Khalifa Haftar non è finora riuscito, con i suoi clan di trafficanti di ogni genere, a prendere decisamente in mano la situazione per via della presenza, agguerrita, di tre clan minori di trafficanti libici che si ostinano a non volergli cedere il monopolio degli affari. Una situazione, questa, che non sta consentendo ad Haftar di onorare, in cambio di un “lauto sostegno” dell’Italia e dell’Unione Europea, il patto stretto con la premier Giorgia Meloni il 4 maggio scorso con lo stop delle partenze dei migranti.
Lungo, quindi, questo tratto di “rotta libica” da Tobruk verso le coste ioniche della Calabria gestito da tre grosse tribù libiche, veri e proprio clan di criminali, sono coinvolti nel traffico di esseri umani (in prevalenza bengalesi ed egiziani) pure i responsabili di navi commerciali e mercantili in transito nel Mediterraneo e in particolare nello Jonio. La conferma, l’ennesima, si è materializzata nell’ultimo sbarco che si è verificato nella serata di venerdì scorso al porto di Roccella Ionica di 23 cittadini, tutti giovani e tutti di sesso maschile, del Bangladesh, intercettati, mentre erano in balia del mare a bordo di un barchino di vetroresina lungo meno di 10 metri, dopo una segnalazione aerea, a circa 45 miglia al largo della costa della Locride dalla Guardia costiera di Roccella.

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