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Blitz in Calabria: 34 arresti. Tra i 123 indagati Mario Oliverio e l'ex assessore Adamo. Sculco ai domiciliari. Il sistema "Crotone": coinvolti imprenditori ed esponenti del clan Megna di Papanice NOMI

Maxi operazione antimafia - denominata Glicine Akeronte" - quella eseguita dai Ros in Calabria, con il supporto dei comandi provinciali di Crotone, Cosenza, Catanzaro, Potenza, Parma, Brescia, Milano e Mantova e dello Squadrone Eliportato Calabria. A carico di 34 soggetti (22 in carcere e 12 ai domiciliari) un'ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo diretta dal procuratore Nicola Gratteri.

In totale sono 123 gli indagati, tra i quali l'ex presidente della Regione Gerardo Mario Oliverio e l'ex assessore Nicola Adamo. Ai domiciliari, tra gli altri, é finito Enzo Sculco, già consigliere regionale e Giancarlo Devona, che è stato assessore ai Lavori Pubblici a Crotone nella giunta del sindaco Peppino Vallone. Tra gli indagati ci sono due dirigenti della Regione Calabria: Mimmo Pallaria (ex sindaco di Curinga e attualmente consigliere comunale e direttore generale del dipartimento Forestazione della Regione) ed Orsola Reillo. Indagati anche Alfonso Dattolo, sindaco di Rocca di Neto, l'ex consigliera regionale (con centrosinistra di Oliverio) Flora Sculco (che a gennaio scorso è stata nominata consulente dell’attuale presidente della Regione per il raccordo dell’attività politico-istituzionale con la provincia di Crotone) e gli imprenditori Giovanni Mazzei, Raffaele Vrenna e il fratello Gianni, rispettivamente ex e attuale presidente del Crotone Calcio.

Quindi il boss dell’omonima cosca di Papanice Mico Megna e un nutrito gruppo di affiliati. La misura cautelare della custodia in carcere è stata disposta dal gip Antonio Battaglia.

I nomi

In carcere: Francesco Aracri; Salvatore Aracri; Francesco Carioti; Cesare Cervelli; Antonio Corbisieri; Pietro Curcio; Maurizio Del Proggetto; Mark Ulrich Goke; Pantaleone Laratta; Roberto Lumare; Salvatore Lumare; Domenico Megna; Mario Megna; Pantaleone Megna; Rosa Megna; Enrico Moscogiuri; Luigi Nisticò; Sandro Oliverio Megna; Santa Pace; Domenico Pace; Gaetano Russo; Stefano Strini.

Ai domiciliari: Rosario Arcuri; Giovanni Bello; Massimiliano Maida; Salvatore Panebianco; Mauro Prospero; Piero Talarico; Josef Wieseer; Alessandro Frescura; Gustavo Vecchio; Giancarlo De Vona; Giuseppe Germinara; Vincenzo Sculco.

I reati contestati

Vanno dall'associazione di tipo mafioso, all'associazione per delinquere, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravata dalle finalità mafiose, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, omicidio, trasferimento fraudolento di valori, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata liberà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, scambio elettorale politico mafioso, truffa aggravata.

Il ruolo dei Megna di Papanice, decisivi i collaboratori di giustizia

L’attività investigativa riguardante il versante ‘ndranghetistico – corroborata dalle informazioni di vari collaboratori di giustizia, dall’analisi delle segnalazioni dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia e da attività investigative svolte in Germania in ambito cooperazione giudiziaria - è stata avviata nel 2018 dal Raggruppamento ed è stata incentrata sulla ricostruzione degli assetti, dei rapporti politico/imprenditoriali e delle dinamiche criminali della locale di Papanice (KR), al cui vertice si pone la famiglia Megna.

L'omicidio Sarcone per la supremazia sul territorio

In tale quadro, sono stati raccolti gravi indizi in ordine alla individuazione del vertice della citata articolazione territoriale della ‘ndrangheta nella persona di Domenico Megna ritenuto, sempre attraverso la raccolta di indizi, essere il mandante dell’omicidio di Salvatore Sarcone, commesso per riaffermare la propria supremazia all’indomani della sua scarcerazione.

Immolibili, ristoranti, security e gaming: gli affari dei "Papaniciani"

Sono stati raccolti indizi che hanno delineato, allo stato del procedimento, i molteplici interessi illeciti degli esponenti della citata locale nei settori immobiliare, della ristorazione, del commercio di prodotti ortofrutticoli e di bestiame, dei servizi di vigilanza - security e del gaming attraverso l’imposizione di video-poker alle sale scommesse e/o la loro gestione tramite prestanomi. Interessi che hanno travalicato i confini della Calabria, interessando le province di Parma, Milano e Verona ove erano stabilmente attivi sodali e imprenditori operanti nel settore dell’autotrasporto, della ristorazione e del movimento terra che operavano per conto della cosca dei “Papaniciani”.

L'imprenditore austriaco favorito dal clan

Si sono raccolti altresì indizi che hanno delineato, allo stato delle conoscenze, cointeressenze, sul fronte estero, con un imprenditore ortofrutticolo austriaco il quale avrebbe ottenuto, dai membri del sodalizio, la creazione di una rete di produzione per la successiva commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, profittando della capacità economica del sodalizio di offrire coltivazioni estese e attrezzature, messe a disposizione sul territorio da parte della cosca, in condizioni di mercato largamente favorevoli all’imprenditore.

Gli hacker tedeschi e il trading clandestino

Inoltre, si è, allo stato, accertato che i ritenuti esponenti della cosca, avvalendosi del supporto di hacker tedeschi, sarebbero riusciti a compiere operazioni bancarie e finanziarie fraudolente sia operando su piattaforme di trading clandestine, sia svuotando conti correnti esteri bloccati o creati ad hoc utilizzando carte di credito estere e alterando il funzionamento del POS.

Il "sistema Sculco" e il "patto" con Oliverio

L’indagine della procura distrettuale antimafia «ha disvelato un diffuso sistema clientelare, al centro del quale si pone la figura di Vincenzo Sculco, da tempo implicato nelle dinamiche politico affaristiche della città di Crotone ed in grado di influenzare le istituzioni e di eterodirezionare i finanziamenti "verso un gruppo di potere privo di scrupoli". E’ il quadro tracciato dagli inquirenti del 73enne esponente politico crotonese, con un passato di leader sindacale in quanto segretario generale della Cisl calabrese, prima ancora che di consigliere regionale. Già nel 2009, peraltro, Enzo Sculco, all’epoca vice presidente della Provincia, era finito agli arresti domiciliari nell’ambito di una indagine della Procura di Crotone per una vicenda di appalti truccati, frode in pubbliche forniture e incarichi elargiti a persone gradite.

«Una sequela indeterminata di reati, funzionali ad accrescere ii peso specifico elettorale attraverso incarichi fiduciari, nomine e assunzioni, di matrice esclusivamente clientelare, in enti pubblici, nella prospettiva di ottenere ii voto, nonché affidando appalti anche a imprese i cui titolari avrebbero assicurato l’appoggio elettorale». Sono quelli contestati dalla Procura distrettuale antimafia guidata da Nicola Gratteri a politici e imprenditori coinvolti nell’inchiesta che oggi ha portato ad arresti eccellenti a Crotone e nel resto della Calabria. Gli inquirenti parlano di un patto stipulato dal leader del movimento I democratici, Enzo Sculco, e l’allora presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, del Pd, con il primo che avrebbe garantito sostegno elettorale al secondo in cambia della candidatura della figlia Flora Sculco al consiglio regionale.

Con la partecipazione, anche, dell’ex vicepresidente della regione Nicola Adamo. Da questo patto sarebbero appunto derivati una serie di incarichi e appalti elargiti dai politici a dirigenti ed imprenditori di fiducia. In questo modo, spiegano gli inquirenti, sarebbe avvenuta la penetrazione all’interno del Comune di Crotone, con «la individuazione di dirigenti, loro graditi», «il condizionamento di appalti pubblici, attraverso affidamenti illeciti a imprese gradite a Sculco Vincenzo e Devona Giancarlo», «l'affidamento di incarichi a soggetti graditi a Sculco e Devona». E ancora la la penetrazione nella società partecipata dal comune di Crotone, «Crotone Sviluppo», con la «individuazione da parte dello Sculco di direttori generali, a lui graditi, nonchè dell’amministratore unico». Quindi «la penetrazione nella Provincia di Crotone, mediante il condizionamento del voto nel 2017, attraverso un accordo promosso da Sculco per far eleggere Parrilla Nicodemo, facendo apparentare i cirotani con i mesorachesi e controllando lo Sculco capillarmente le operazioni elettorali». Da sottolineare che Parrilla, una volta eletto presidente della Provincia di Crotone è stato poi coinvolto e condannato nella maxi operazione antimafia Stige. La penetrazione nell’Aterp Calabria, distretto di Crotone, di Mario Oliverio, Giancarlo Devona e Vincenzo Sculco con la designazione a direttore generale di Ambrogio Mascherpa, persona di fiducia di Mario Oliverio e in precedenza commissario straordinario del predetto ente».
L'indicazione, da parte di Nicola Adamo, Vincenzo Sculco, dell’ex consigliere regionale Sebi Romeo e Giancarlo Devona, «di professionisti, loro graditi, per l’espletamento di incarichi per canto di Aterp, quale quello relativo all’accatastamento di immobili di edilizia popolari nell’area crotonese». Gli inquirenti della Dda annotano ancora «a penetrazione nell’Asp di Crotone, mediante la precisa concertazione tra Mario Oliverio, Giancarlo Devona, Vincenzo Sculco, Nicola Adamo, in ordine controllo del predetto ente, attraverso la rimozione dell’allora direttore generale Sergio Arena - persona sgradita a Sculco - e la preposizione di una figura di vertice che assicurasse un segnale di discontinuità con il passato, nella specie Antonello Graziano, soggetto gradito a questo ultimo, persona che avrebbe contribuito a nominare i dirigenti Masciari e Brisinda, legati a Sculco medesimo».

Giancarlo Devona, il mediatore

Accanto allo Sculco - aggiunge il gip - si pone la persona di Giancarlo Devona, che viene individuato quale soggetto di collegamento tra l’imprenditoria crotonese e gli organismi regionali, grazie al ruolo assunto in qualità di segretario particolare del presidente della regione. Devona, infatti, dopo avere assunto varie cariche all’interno del comune di Crotone in quota Pd, riusciva ad assumere un ruolo di maggiore rilievo con la legislatura Oliverio del quale, in data 28.9.2017, diventava segretario particolare, preoccupandosi di curare i contatti con i sindaci del territorio calabrese, interessati alla fruizione di finanziamenti pubblici, ed accompagnando lo stesso presidente in occasione di incontri e manifestazioni istituzionali. In tale contesto, è emerso ii suo ruolo attivo quale mediatore degli interessi degli imprenditori gravitanti nel territorio crotonese, ma anche i legami con ambienti della criminalità organizzata, dovuti agli stretti rapporti di parentela con soggetti indicati quali affiliati alla cosca "Papaniciara dei Megna". In proposito vengono segnalati "colloqui e contatti con tali soggetti ed anche espliciti riferimenti alla sua estrazione ed allusioni all’importanza di tali legami che gli consentivano un’adeguata protezione sul territorio". Le indagini, quindi, si sono concentrate su un particolare gruppo di persone che, nei rispettivi ruoli politici, istituzionali ed imprenditoriali, "apparivano interessati a tutte le attività connesse alla realizzazione di opere pubbliche e conferimenti di incarichi in ambito regionale e nel comprensorio crotonese", per cui "l'ufficio di procura ha ricostruito diverse vicende indicative di come l’agire dei politici e funzionari interessati, fosse preordinato al perseguimento di biechi interessi personali, piuttosto che a quello di assicurare ii buon funzionamento degli uffici con criteri di trasparenza e meritocrazia".

Politici, amministratori e imprenditori condizionavano gli appalti

Sul fronte politico amministrativo, il Raggruppamento ha poi svolto accertamenti, che hanno permesso la raccolta di gravi indizi di colpevolezza in ordine alla esistenza di un’associazione per delinquere, costituita da pubblici amministratori, imprenditori ed intermediari, alcuni dei quali in rapporti con la cosca dei “papaniciari”, in grado di condizionare, allo stato delle conoscenze, le scelte degli Enti pubblici crotonesi (Comune, Provincia, A.T.E.R.P. e A.S.P.) relativamente a nomine di dirigenti, conferimento di incarichi professionali, appalti e affidamenti diretti.

Il clientelismo nell'amministrazione di Crotone

Per quanto concerne l’amministrazione comunale di Crotone, tra le altre, gli indizi hanno rappresentato ingerenze del sodalizio nell’assunzione clientelare di personale, presso le società partecipate Crotone Sviluppo e Akrea, nonché il condizionamento di appalti pubblici e del procedimento di affidamento diretto di lavori e di fornitura di servizi.
Nell’ambito dell’amministrazione provinciale di Crotone gli indizi hanno permesso di delineare turbative nel procedimento di affidamento diretto relativi a lavori di manutenzione e messa in sicurezza di strade provinciali e siti di interesse oggetto di riqualificazione ambientale.

Mentre per l’A.T.E.R.P. e l’A.S.P. il compendio indiziario ha profilato alterazioni dei processi decisionali per la nomina di figure apicali in grado di favorire gli interessi del sodalizio, condizionamenti della procedura di scelta di immobili da locare, di appalti e affidamenti diretti per la manutenzione di immobili e la fornitura di servizi.

Tutti gli indagati:

ADAMO Nicola, nato 31.07.1957a Cosenza;
ALTAVILLA Euclide, nato a Francavilla Fontana (BR) il 16/08/1978;
ARACRI Francesco, nato a Crotone il 30/01/1961;
ARACRI Giuseppe, nato a Crotone il 09/08/1974;
ARACRI Salvatore, nato a Crotone il 12/02/1953;
ARCURI Rosario, nato a Rocca di Neto (KR) il 08/04/1977;
BASCO Paolo, nato a San Cipriano d'Aversa (CE) il 22/01/1959;
BELLO Giovanni, nato a Parma il 20/06/1964;
BENETTI Mirko, nato a Roma il 13/10/1973;
BENINCASA Francesco Mario, nato a Rocca di Neto in data 01/05/1965;
BENNARDO Francesco Salvatore, nato a Rossano (CS) il 19/01/1958;
BERARDI Giuseppe nato a Cirò (KR) il 28.08.1974;
BOLIC Valentino, nato a Roma il 15.11.1945;
BRUTTO Alessandro, nato a Crotone il 18.07.1969;
CALFA Vincenzo, nato a Crotone il 04.09.1967;
CAMPISANO Giuseppe, nato a Catanzaro il 28.11.1970;
CARIOTI Francesco, nato a Catanzaro il 27.10.1957;
CARRA' Filippo, nato a Vibo il 08.10.1964;
CARVELLI Cesare, nato a Crotone l'11.10.1985;
CATERINA Gaetano, nato a Isola Capo Rizzuto il 27.03.1951;
CAVALLO Domenico, nato a Crotone il 24.11.1979;
COLOSIMO Ferruccio, nato a Crotone l'11.01.1978;
CORBISIERI Antonio, nato a Viggiano il 19.03.1978;
CORRADO Andrea, nato a Crotone l'11.03.1988;
COVELLI Alessandro, nato a Catanzaro il 04.04.1984;
COVELLI Rocco, nato a Catanzaro il 12.07.1979;
CRIACO Bonaventura, nato ad Africo il 07.05.1959:
CRUGLIANO PANTISANO Arturo, nato a Crotone il 03.08.1968;
CURCIO Pietro, nato Crotone il 12.07.1984;
DANESE Saverio, nato a Crotone il 03.09.1963;
DATTOLO Alfonso, nato a Rocca di Neto il 23.04.1964;
DATTOLO Santo Raffaele, nato a Rocca di Neto il 13.08.1972;
DE MARCO Francesco, nato a Crotone il 05.09.1971;
DE PASOUALE Giuseppe, nato a Crotone il il 06.10.1986;
DEL POGCETTO Maurizio, nato a Crotone il 31.10.1969;
DELL'AQUILA Giuseppe, nato a Cariati il 02.06.1983;
DESIDERIO Salvatore, nato a Crotone il 28.02.1977;
DEVONA Giancarlo, nato a Crotone il 13.09.1979;
DONATO Aldo Roberto, nato a Soveria Mannelli il 22.08.1954;
FABIANO Maurizio, nato a Crotone il 19.06.1979;
FRESCURA Alessandro, nato a Catania il 24.03.1946;
GALDIERI Valentina, nata a Crotone il 15.09.1981;
GENTILE Sabrina, nata a Crotone il 10.12.1972;
GERMINARA Giuseppe, nato a Savelli il 14.09.1971;
GIRARDI Siro, nato a Treviso il 22.07.1974;
GOKE Mare UIrich, nato a Dusseldroff il 08.01.1966;
GRECO Giovanni, nato a Chiaravalle Centrale il 09.10.1955;
IANNONE Ernesto, nato a Catanzaro il 05.06.1970;
LA ROSA Vincenzo, nato a Catanzaro l'11.03.1958;
LARATTA Artemio, nato a Crotone i 27.05.1975;
LARATTA Pantaleone, nato a Crotone il 18.05.1961;
LUCENTE Maria Luisa, nata a Crotone il 06.02.1979;
LUMARE Roberto, nato a Crotone il 16.05.1984;
LUMARE Salvatore, nato a Dusseldroff il 19.01.1978;
MAIDA Massimiliano, nato in Germania il 30.03.1973;
MALERBA Stefania, nata a Crotone il 16.08.1982;
MANNA Giovanna, nata a Crotone il 20.09.1966;
58. MANNARINO Salvatore, nato a Cotronei il 17.11.1955;
MARSICO Rodolfo, nato a Miglierina il 02.11.1950;
MARTINO Saverio, nato a Cosenza il 26.02.1971;
MASCHERPA Ambrogio, nato a Cosenza il 08.04.1965;
MASCIARI Francesco, nato a Catanzaro il 18.03.1965;
MAURO Serafino, nato a San Mauro Marchesato il 18.02.1958;
MAZZEI Giovanni, nato a Castelsilano il 18.03.1958;
MAZZEI Salvatore, nato a Crotone il 05.01.1984;
MAZZOTTA Salvatore, nato a Catanzaro il 19.07.1973;
MEGNA Domenico, nato a Crotone il 07.01.1949;
MEGNA Mario, nato a Crotone il 11/05.1972;
MEGNA Pantaleone, nato a Crotone il 23.08.1996;
MEGNA Rosa, nata a Crotone il 10.11.1973;
MONTI Francesco, nato a Crotone il 05.10.1985
MORABITO Paolo, nato a Messina il 25.01.1967;
MOSCOGIURI Enrico, nato a Viggiano il 01.07.1973;
MUNGARI Vincenzo, nato a Crotone il 16.12.1975;
NISTICO' Luigi, nato a Catanzaro il 11.06.1965;
OLIVERIO Gerardo Mario, San Giovanni in Fiore il 04.01.1953;
OLIVERIO MEGNA Sandro, nato a Crotone il 03.04.1974;
OUAHID Rachid, nato a Casablanca (Marocco) il 08.06.1971;
PACE Domenico, nato a Crotone il 16.03.1977;
PACE Santa, nata a Crotone il 15.08.1964;
PACENZA Giacomo, nato a Crotone il 21.05.1968;
PAGLIUSO Antonio, nato a Lamezia Terme il 28.04.1989;
PALLARIA Domenico nato a Curinga il 12.01.1959;
PANEBIANCO Salvatore, nato a Umbriatico il 09.02.1969:
PANTISANO Giuseppe, nato a Crotone il 19.03.1985;
PAOLUCCI Massimo, nato a Napoli il 13.12.1959;
PARRILLA Nicodemo, nato a Cirò Marina il 14.09.1959
PEDACE Pantaleone Telemaco, nato a Crotone il 21.01.1971;
PROSPERO Mauro, nato a Peschiera del Garda il 07.06.1960;
PUCCI Giuseppe, nato a Crotone il 21.09.1978;
RACHIELI Salvatore, nato a Cotronei il 05.12.1958;
REDENTE Giuseppe, nato a Siderno il 26.11.1951;
REILLO Orsola Renata Maria, nata a Nicastro il 28.01.1964:
RITORTO BRUZZESE Dario, nato a Crotone il 17.10.1980;
RIZZO Antonietta, nata a Crotone il 31.10.1964:
ROMEO Sebastiano, nato a Reggio Calabria il 07.05.1975;
RUGGIERO Franco, nato a Vibo Valentia il 23.01.1972;
RUSSO Gaetano, nato a Crotone il 15.01.1980;
SANTILLI Nicola, nato a Catanzaro il 21/12/1956;
SAPIA Luigi, nato a Crotone il 03.01.1955;
SCARAMUZZINO Orlando, nato a Crotone il 02.01.1974;
SCERRA Nicodemo, nato a Cirò il 21.11.1977;
SCULCO Flora, nata a Crotone il 09.07.1979;
SCULCO Maria Carmela, nata a Strongoli il 15.08.1962;
SCULCO Vincenzo, nato a Strongoli il 01.06.1950;
SICILIANI Roberto, nato a Crotone il 04.06.1960
SPERLI' Teresa, nata a Catanzaro il 13.09.1968;
STRICAGNOLI Carmine, nato a Crotone il 06.03.1971;
STRINI Stefano, nato a Parma il 25.12.1970;
TALARICO Piero, nato a Catanzaro il 10.12.1964;
TORROMINO Santino, nato a Milano il 09.08.1963;
TREMOLITI Giuseppe, nato a Cropani il 13.01.1961;
TURINO Gianfranco, nato a Crotone il 24.09.1973;
VECCHIO Gustavo, nato a Crotone il 04.02.1982;
VELLA Nunzio, nato a Bollate il 19.08.1996:
VELLA Salvatore, nato a Gela il 07.06.1977;
VESCIO Alessandro, nato a Catanzaro il 31.05.1977
VILLIRILLO Giuseppe, nato a Catanzaro il 31.03.1966;
VRENNA Giovanni, nato Pagani  il 10.07.1960;
VRENNA Pietro, nato a Crotone il 11.09.1953;
VRENNA Raffaele, nato a Crotone il 20.12.1958:
WIESER Josef, nato in Austria il 16.12.1965;
ZICCHINELLO Tommaso, nato a Crotone il 25.01.1981;

Il fronte comune tra Catanzaro e Stoccarda

Detta indagine si poi è sviluppata anche nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune intercorsa tra la Procura della Repubblica di Catanzaro e la Procura tedesca di Stoccarda, che ha consentito di svolgere, contemporaneamente ed in collegamento, le indagini nei due Paesi, con acquisizione in tempo reale degli elementi indiziari risultanti nelle distinte attività investigative.
Eurojust, attraverso il membro nazionale italiano, ha garantito un costante raccordo operativo con l’Autorità giudiziaria straniera coinvolta, oltre che mediante la costituzione della squadra investigativa comune, anche attraverso numerose riunioni di coordinamento internazionale. Le attività investigative, coordinate in ambito internazionale da Eurojust, sono state condotte in cooperazione con la Polizia Federale Tedesca – BKA e supportate da Interpol- progetto I-CAN, e da Europol.

Infine si inserisce l’attività del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Catanzaro, il cui personale ha notificato informazioni di garanzia a carico di diversi indagati, a vario titolo, per i reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, altri reati in materia ambientale, turbata libertà del procedimento di scelta del contrante e di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, nonché per reati in materia elettorale. Le attività di indagini per cui si procede riguardano la gestione del ciclo di trattamento dei RSU (Rifiuti Solidi Urbani) nella Regione Calabria.

Le reazioni

«Ringrazio il Ros dei Carabinieri e tutte le forze dell’ordine che questa mattina hanno condotto un importante maxiblitz anti 'ndrangheta in Calabria. Emerge un quadro preoccupante, con un’organizzazione che avrebbe messo in piedi un 'diffuso sistema clientelarè per la gestione di appalti pubblici. Ringrazio, in modo particolare, il procuratore Nicola Gratteri per il suo prezioso lavoro, per la sua quotidiana attività contro il malaffare, e anche perchè con queste operazioni ci dà la possibilità di avere - grazie a strumenti che noi non abbiamo e dei quali può invece usufruire l’autorità giudiziaria - elementi conoscitivi utilissimi per portare avanti la nostra complessa azione di governo della Regione». Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. «Ogni livello istituzionale - continua - si deve impegnare, nel rispetto dei rispettivi ruoli, per combattere le pratiche illecite e clientelari: questa battaglia non può essere relegata alla sola magistratura. Nel mio ruolo da presidente di Regione, in questo anno e mezzo, mi sono assunto le mie responsabilità politiche e amministrative, e ho lavorato per voltare pagina. In sanità ho eretto un muro tra politica, commissari e direttori generali delle Asp e delle Ao». Occhiuto aggiunge che «in questi mesi i commissari e i dg - un fatto inusuale in Calabria, e non solo - hanno avuto precise indicazioni dal sottoscritto affinchè scegliessero i propri collaboratori e i vertici delle Aziende in assoluta autonomia, senza ingerenze da parte della politica. Nelle assunzioni - 2.200 in sanità e 700 a tempo indeterminato in Regione - abbiamo dato chiari segnali di discontinuità: niente prove orali per limitare i condizionamenti, commissioni nominate direttamente dal Ministero, priorità ai titoli. Abbiamo premiato il merito, privilegiando la trasparenza e archiviando vecchie cattive abitudini. E abbiamo contrastato con ogni mezzo l’illegalità: dalla gestione dell’ambiente alla depurazione, dalla lotta agli incendi a quella per il mare pulito e contro la mala gestione dei rifiuti. Abbiamo messo in campo - continua Occhiuto - la 'tolleranza zerò contro il malaffare e contro chi, per piccoli tornaconti personali o di bottega, rema contro la nostra Regione. Sappiamo che non basta, che c'è ancora molto da fare, ma anche grazie alla magistratura migliore possiamo contribuire a costruire una Calabria migliore. Siamo dispiaciuti del fatto che tra qualche mese Nicola Gratteri - che in questi anni ha rappresentato un argine contro la malavita - non potrà più fare il procuratore antimafia a Catanzaro, e auspichiamo - conclude - che il governo possa scegliere una personalità di livello per questo importante e delicatissimo ruolo».

Oggi è un giorno di sole che squarcia il buio della notte». Così il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, in una nota, commenta l’operazione della Dda di Catanzaro che ha portato all’arresto di 43 persone. «Quanto sta emergendo dall’inchiesta della Procura distrettuale - aggiunge Voce - mette in luce un sistema che ha soffocato per decenni la città di Crotone. Siamo grati al Procuratore Gratteri, a tutti i magistrati, ai carabinieri ed a tutti coloro che hanno condotto questa delicatissima indagine». Il sindaco Voce sottolinea anche «la lontananza dell’attuale Amministrazione comunale da quanto é accaduto in passato: Quanto è avvenuto oggi segna un punto di svolta per Crotone. La città, con il voto delle ultime amministrative, ha voluto un cambiamento radicale e noi lo stiamo attuando. Respingiamo tutto quello che puzza di 'ndrangheta, di corruzione e di malaffare. Lo abbiamo fatto in questi anni, con concreti atti amministrativi, e continueremo a farlo in futuro. La coltre di buio su questa città si sta diradando».

«Il lavoro che gli uomini delle forze dell’ordine e della magistratura compiono ogni giorno con l’obiettivo di liberare il territorio da 'ndrangheta e malaffare ha il nostro sostegno, nella salvaguardia dei diritti individuali e delle garanzie costituzionali poste a tutela di ogni indagato. Su questa ferma base ci auguriamo che i soggetti coinvolti nell’odierna operazione, condotta dai Carabinieri del Ros, su direttive della Dda di Catanzaro, possano dimostrare la propria innocenza». Lo scrivono in una dichiarazione congiunta la federazione provinciale del Partito Democratico di Crotone e il Partito Democratico della Calabria, in riferimento all’operazione di stamani che coinvolge, fra gli altri, l’ex governatore Mario Oliverio e l’ex vicepresidente della Regione Calabria Nicola Adamo, entrambi esponenti dei Dem. «Continueremo a vigilare - è scritto - affinchè sia garantita, ai nostri elettori ed ai cittadini tutti, una tenuta etica e morale all’altezza delle loro aspettative».

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