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Il “caso Minenna” non scuote la Cittadella di Catanzaro, senza clamore il giorno dopo l'arresto. Bevacqua (Pd): “Noi comunque preoccupati”

L’assessore all’Ambiente e alla Programmazione è ai domiciliari

Marcello Minenna, direttore generale dell'Agenzia delle Dogane, a Napoli, al salone sulla mobilità sostenibile, 10 giugno 2022.ANSA/ CIRO FUSCO

Nei corridoi della Regione Calabria, a Catanzaro, è un venerdì come tanti altri. Il giorno dopo l’arresto dell’assessore all’Ambiente e alla Programmazione Marcello Minenna, finito ai domiciliari con l’accusa di corruzione nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Forlì per fatti risalenti a quando Minenna era alla guida dell’Agenzia delle Dogane, tutto procede normalmente nel palazzo della Giunta. Domina il silenzio, nel senso che non ci sono commenti particolari nè analisi in atto. Del resto, a chiudere subito la questione è stato lo stesso presidente della Regione Roberto Occhiuto, che a stretto giro di posta ha deciso di trattenere a sè le deleghe di Minenna, considerando l’automatica sospensione per effetto della «Severino», in modo da garantire la continuità dell’azione amministrativa, esprimendo fiducia nell’azione della magistratura ma dicendosi anche sicuro che Minenna riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati.
Qualche accenno in più si è registrato ieri, nelle ore immediatamente successive all’arresto, in Consiglio regionale, con lo stesso Occhiuto che ha dato in aula la comunicazione dell’arresto di Minenna e delle sue conseguenti decisioni e con un veloce passaggio del capogruppo del Pd Domenico Bevacqua: «Prendiamo atto - ha detto Bevacqua - della comunicazione del presidente Occhiuto, nei prossimi giorni come Pd promuoveremo iniziative in merito a questa vicenda che riteniamo preoccupante per le ricadute sull'immagine della Regione ma ci fermiamo qui, non intendiamo fare strumentalizzazioni. Ci sembrava solo giusto affermare la nostra posizione».

A parte questo accenno, i lavori consiliari sono poi proseguiti seguendo pedissequamente l’ordine del giorno. Ma anche oggi, a bocce più ferme, il «caso Minenna» non è al centro dell’attenzione, anche perché sul piano politico secondo gli analisti non sono previsti effetti dalla sua sospensione: Minenna a fine gennaio era stato nominato da Occhiuto assessore con un profilo tecnico e indipendente, in sostituzione di un altro assessore tecnico, Mauro Dolce, pertanto il nome di Minenna non è ascrivile a nessun partito della coalizione di centrodestra che governa la Regione e dunque la sua vicenda non altera alcun equilibrio nella maggioranza regionale. Per questo, al momento non si attendono particolari scossoni, anche se ovviamente non mancano nel centrodestra movimenti sotterranei perchè il quadro politico comunque resta sempre molto fluido.
L’attenzione generale è rivolta a Roma, in particolare alle nuove dinamiche che potrebbero riguardare Forza Italia dopo la scomparsa del leader Berlusconi, con possibili effetti anche nei territori. In Calabria poi sono in arrivo alcuni passaggi politici che potrebbero creare qualche tensione nella maggioranza di centrodestra, come una proposta di riforma che accorpa gli 11 Consorzi di Bonifica in un unico ente, proposta sulla quale lo stesso Occhiuto ha annunciato di voler mettere la fiducia avendo avvertito delle «resistenze» nella sua coalizione, e le prime «manovre» in vista delle Europee del 2024 e del «tagliando» di metà legislatura alla Regione.

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