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La crisi nera del Corap, sit-in dei sindacati: «La Regione si muova»

Niente stipendi per i 70 dipendenti. Cgil, Cisl e Uil perplessi sull’istituzione di una nuova Agenzia

Resta aperta la crisi del Corap. Ieri alla Cittadella regionale l’ennesimo sit-in promosso da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per invocare rapide risposte e scongiurare scenari nefasti per i dipendenti. Al centro della vertenza anzitutto la sorte dei 70 lavoratori del Corap, che avanzano diverse mensilità, ma anche le prospettive nei settori nei quali opera il Consorzio, dallo sviluppo delle aree industriali alla depurazione: la richiesta di risposte avanzate dai sindacati è rivolta anzitutto alla Regione. L’attuale situazione di liquidazione pregiudica soprattutto la possibilità per il Corap di essere il terminale istituzionale dell’attività di industrializzazione calabrese, inibendo anche la possibilità di finalizzare a questo scopo le ingenti disponibilità finanziare di cui al Pnrr.
«Ad oggi - attaccano i sindacati -, i tempi si sono dilatati oltremodo ed il protrarsi della gestione in continuità e dell’esercizio provvisorio rischiano di gravare la realizzazione dell’attivo della procedura, appesantendo di nuove ed ulteriori spese la gestione, creando in tal modo un notevole danno al ceto creditorio e, quindi, soprattutto ai dipendenti che sono i primi creditori privilegiati della procedura. Da più mesi corre voce nei corridoi degli uffici della Cittadella regionale, e non nella sede più opportuna del Consiglio regionale, della istituzione di una nuova Agenzia, senza specificarne mai la natura giuridica, gli scopi, le funzioni e la sostenibilità giuridica e finanziaria. In verità, non si è a conoscenza di alcuna notizia attendibile circa un progetto di legge regionale condiviso dalla politica e dalla burocrazia regionale».

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