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Libera, assemblea regionale a Pizzo: la sfida dei territori contro il "crimine normalizzato"

Don Ciotti: "La cabina di regia delle mafie è nell’alta finanza". Il vibonese Giuseppe Borrello eletto nuovo referente regionale

Libera serra le fila e lancia nuovi segnali rinnovando anche l’organigramma regionale: il nuovo referente è, infatti, Giuseppe Borrello (finora referente provinciale di Vibo) e co-referenti Franca Ferrami (Cosenza) e Deborah Cartisano (Locri). Nel corso dell’assemblea presieduta da Simona Perilli, in rappresentanza dell’Ufficio di Presidenza di Libera, che si è tenuta ieri a Pizzo presso la chiesa Risurrezione di Gesù, il movimento non ha voluto fare vedere i propri muscoli, mettendosi piuttosto in gioco per un confronto diretto, fatto anche di disamine amare ma costruttive, con una proiezione nuova per rafforzare la sua rete in Calabria attraverso un lavoro di denuncia serio e documentato. In platea i referenti ed i coordinamenti dei presidi territoriali, le tante realtà sociali ed i familiari delle vittime innocenti della ‘ndrangheta. A fare gli onori di casa il vescovo Attilio Nostro che ha assicurato la sua preghiera «affinché - il suo augurio - Libera realizzi la sua opera ed utilizzi ogni canale, perché questa terra rimanga nella legalità; e mi auguro - ha aggiunto - che la diocesi cresca con spirito comune, per combattere questa montagna di cacca». Il sindaco di Pizzo Sergio Pititto ha ricordato il rapporto impostato dal suo esecutivo con Libera: «Serve una stratificazione tra associazioni; noi abbiamo firmato il Patto di legalità prima delle elezioni e lo stiamo mantenendo con la cittadinanza attiva e le associazioni, ed il 21 marzo siamo stati con gli studenti a Milano, per testimoniare e soprattutto per far vivere coi loro occhi l’esperienza di un mondo diverso, come quello lanciato da Libera nel 1994». Legato a doppio filo col territorio, tra i ricordi del padre che vi ha lavorato e la cittadinanza onoraria a lui conferita diversi anni fa, don Luigi Ciotti ha fatto sentire, in alcuni tratti anche con veemenza, la necessità di restare ben saldi dalla parte giusta.

«La partita della vita - il suo monito - si gioca nel presente . Carichiamoci di un supplemento di responsabilità e non facciamo che a fare la differenza sia l’indifferenza; oggi c’è un crimine “normalizzato”, manca la consapevolezza e ciò rende forte i numeri soprattutto in termini di droga, usura e varie forme di estorsione ed ecomafie. Tutti meccanismi che non sono cambiati ma sono più forti di prima e viaggiano sul piano dell’alta finanza ed hanno creato una cabina di regia per il riciclaggio; tutta roba che entra nell’economia». Per don Ciotti, infatti, le mafie oggi usano agenzie di servizi e «a seguire le cabine di regia sono gli uomini “cerniera” professionisti che riciclano. Abbiamo bisogno di uno scatto, di nuove idee e di maggior coraggio».

Una parte del caicco naufragato a Cutro è stata esposta ai piedi del tavolo quale «reliquia e tabernacolo - ha ammonito don Ciotti - per non dimenticare i migranti morti» a cui è stata dedicata l’assemblea.
Diversi gli interventi che si sono susseguiti allargando il campo della discussione. Libera è comunque pronta a ripartire puntando alla partecipazione attiva dei movimenti sul territorio, invitati ad essere propositivi, pronti a rischiare e puntare alla formazione ed al coinvolgimento dei giovani, perché nel Sud, ed in Calabria in particolare, queste non sono strade sufficientemente battute. Sono stati poi ricordati gli appuntamenti più prossimi anche a carattere nazionale, ad iniziare dal raduno dei giovani. L’obiettivo perseguito è quello della valutazione e dell’analisi qualitativa che non si fermi ad interventi spot, perché evidentemente non bastano le sale piene. I calabresi hanno voglia di riappropriarsi della normalità ed il sangue troppe volte versato chiede giustizia ma anche impegno. Perché per essere liberi si deve poter scegliere; e Libera non è un logo: rappresenta una proposta concreta di cittadinanza attiva e responsabile ed ha voglia di aggregare e costruire ponti.

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