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Nuove intimidazioni ai cantieri della 106: bruciati due mezzi nel "viadotto Raganello"

L’inchiesta transiterà quasi sicuramente nelle mani della Distrettuale antimafia di Catanzaro: è noto l’appetito dei clan della zona sui lavori del terzo megalotto della Statale 106 jonica, cantiere più grande e costoso d’Italia.

Ennesimo attentato incendiario ai danni dei cantieri della Statale 106 dove si sta costruendo il tratto Sibari-Roseto Capo Spulico. Ieri sera, intorno alla mezzanotte, persone rimaste al momento ignote, si sono introdotte nel cantiere “Viadotto Raganello Sud” dando alle fiamme un escavatore e un carrello elevatore (conosciuto anche come sollevatore telescopio) noleggiati direttamente dalla Webuild, società affidataria della costruzione. Sul caso indagato i Carabinieri della Compagnia di Cassano All’Ionio diretti dal Capitano Michele Ornelli.

L’origine del gesto è sicuramente dolosa: stando ai primi rilievi effettuati dai militari cassanesi e dai vigili del fuoco l’innesco sembrerebbe partito dagli abitacoli. Le indagini procedono a trecentosessanta gradi, al momento gli inquirenti sperano di ottenere informazioni utili sia dai titolari dell’impresa sia dall’attività tecnica a cui si è subito dato corso. L’inchiesta transiterà quasi sicuramente nelle mani della Distrettuale antimafia di Catanzaro: è noto l’appetito dei clan della zona sui lavori del terzo megalotto della Statale 106 jonica, cantiere più grande e costoso d’Italia.

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