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'Ndrangheta, il caso dei “falsi” testimoni in Rinascita Scott. Le dichiarazioni che non convincono

La Dda di Catanzaro ritiene che 28 persone non abbiano detto il vero durante il processo: atti in Procura

Il procuratore Nicola Gratteri tra i pm Annamaria Frustaci e Antonio De Bernardo

Dopo quasi un mese di requisitoria, con il procuratore Nicola Gratteri che nell’aula bunker ha invocato condanne per oltre 4mila anni di carcere, al maxiprocesso “Rinascita-Scott” è iniziata la fase delle arringhe degli avvocati difensori (quasi 600) dei 338 imputati a cui vengono contestati a vario titolo oltre 400 capi d’imputazione. La sentenza dovrebbe arrivare non prima di settembre. Ma la requisitoria potrebbe aprire anche altri fronti perché a margine delle richieste di pena la Dda ha chiesto la trasmissione alla Procura competente, in relazione all’ipotesi di reato di falsa testimonianza, delle deposizioni di 28 testimoni ascoltati nel processo.

Tra questi, oltre all’ex comandante della Polizia municipale di Vibo Domenico Corigliano e ad alcune persone che non avrebbero confermato in aula le presunte vessazioni subite, spicca il nome di Marco Petrini, ex presidente della Corte d’Appello di Catanzaro che era stato chiamato a confermare il contenuto delle dichiarazioni (poi ritrattate) rese ai pm di Salerno in relazione a presunti illeciti contestatigli assieme all’avvocato Giancarlo Pittelli, uno degli imputati chiave di “Rinascita-Scott”.

L’escussione di Petrini finita nel mirino della Dda si è tenuta lo scorso 8 novembre ed è durata circa un’ora e mezza. In quell’occasione il magistrato non ha fornito molti chiarimenti sulle pesanti accuse che aveva lanciato nei suoi primi verbali, poi da lui stesso smentiti, nei confronti di Pittelli, di altri avvocati e magistrati del distretto di Catanzaro. Davanti alle domande del sostituto procuratore Antonio De Bernardo, l’ex presidente ha opposto una serie di «non ricordo» per poi avvalersi anche della facoltà di non rispondere prevista per i testi che siano coinvolti in indagini su reati connessi.

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