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Denise è annegata tra le rapide del Lao. L'allerta gialla e le verifiche sui gommoni

La Procura di Castrovillari ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e disposto l’autopsia. Dalla Protezione Civile era stato diramato il bollettino di “allerta gialla”. Verifiche sui gommoni

Il corpo di Denise Galatà era incastrato tra gli arbusti e le rocce. Impigliato sotto un tronco d’albero. A poche decine di metri dal punto in cui era stato recuperato il gommone su cui stava scendendo per le gole del fiume Lao con i suoi compagni. I soccorritori avevano prima trovato il caschetto indossato dalla studentessa di Rizziconi e poi il giubbotto. Denise è morta annegata cadendo dal piccolo natante scontratosi, a causa di un’onda, con l’altra imbarcazione su cui viaggiava un gruppetto di liceali del “Giuseppe Rechichi” di Polistena. Le rapide e la corrente impetuosa l’hanno trascinata via. Gli studenti ch’erano con lei sono riusciti a salvarsi mentre Denise, che pure sapeva nuotare, è sparita tra i flutti. La tragedia avrebbe potuto provocare un numero più alto di vittima perché sono stati ben cinque i gommoni che si sono ribaltati.
Il procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo, disponendo verifiche sui mezzi nautici coinvolti nel tragico incidente e ascoltando le guide ed i liceali scampati alla tragedia. Sul corpo della vittima verrà eseguita l’autopsia.

L’allerta gialla

Il 30 e il 31 maggio la Protezione Civile - come risulta a Questura e Prefettura - aveva diramato l’«allerta gialla» proprio per l’incombente pericolo di piogge. Il dato inoppugnabile è all’attenzione dei magistrati inquirenti e dei carabinieri che stanno conducendo le indagini. Attraverso le testimonianze degli escursionisti è stata ricostruita tutta la giornata: dall’arrivo a Laino Borgo sino al salvataggio dei componenti della comitiva partita da Polistena.
Tutti i ragazzi ed i loro accompagnatori erano stati dotati di dispositivi di sicurezza; caschi di protezione, giubbotti di salvataggio e mute. Le zampate del Lao, purtroppo, sono improvvise e feroci e pur essendo attrezzati, i visitatori impegnati nel rafting corrono comunque dei rischi. Il procuratore D’Alessio potrebbe nelle prossime ore nominare un consulente incaricato di compiere mirati accertamenti sulle condizioni metereologiche, la prevedibilità dell’evento e lo stato del corso d’acqua al momento della tragedia. Non solo: le verifiche potrebbero riguardare anche le generali condizioni di sicurezza in cui gli escursionisti hanno cominciato la discesa tra le rapide e gli eventuali presidi di soccorso attrezzati in caso di prevedibili incidenti visto il percorso seguito.

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