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Calabria, Arrical e la “nuova era” per i rifiuti: impianti pubblici e riciclo spinto

Le prospettive per uscire dalla crisi esaminate negli Stati generali riuniti a Reggio. Il commissario Gualtieri: quest’anno nessun invio fuori dalla Calabria. Entro luglio il piano che punta sul termovalorizzatore di Gioia Tauro

Una nuova strategia, magari più al passo con i tempi, per riallineare il sistema rifiuti della Calabria al resto d’Italia e d’Europa, con l’obiettivo di rendere il settore una risorsa, sviluppando quindi il potenziale del riciclo. È quanto emerso ieri mattina, al teatro Cilea di Reggio Calabria, nel corso degli Stati generali dei rifiuti in Calabria, incontro promosso dall’Ordine degli ingegneri della provincia reggina che ha patrocinato l’evento di Riciclatv, web tv impegnata sui temi della sostenibilità ambientale.
Il palcoscenico è stato diviso tra i rappresentanti dei diversi ambiti di responsabilità istituzionale: Regione con il commissario Arrical (l’Autorità unica per il settore idrico e dei rifiuti), Bruno Gualtieri, il dirigente del dipartimento Territorio e Tutela dell’ambiente Salvatore Siviglia; Città metropolitana di Reggio con il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace; Unindustria Calabria contro il presidente della sezione Ambiente, Crescenzo Pellegrino; Ordine degli ingegneri di Reggio con Margherita Tripodi. «La nuova strategia – ha detto Gualtieri – è quella di puntare su non più sul Tmb ma sul recupero del materiale, le cosiddette linee ReMat, quindi recupero di materiale, perché l’obiettivo non è più la raccolta differenziata, ma il riciclo, e se dobbiamo raggiungere il 65% nel 2035 dobbiamo puntare una differenziata dell’80% almeno. Una regione che è al 53% deve camminare». Da parte sua, la giunta Occhiuto sta cercando di riordinare il comparto, spesso in sofferenza sia per la raccolta, ma soprattutto per il conferimento.

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