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Asili nido e servizi in Calabria, il Pnrr non è sufficiente

In Calabria solo l’8,4% degli alunni frequenta scuole dell’infanzia con certificati di agibilità

L’Italia a due velocità è una triste e ormai consolidata realtà. E c’è il rischio che neppure i fondi del Pnrr riescano a colmare il divario tra Nord e Sud nei vari settori. A lanciare l’allarme per quanto riguarda il gap relativo ad asili nido e infrastrutture scolastiche è la Svimez in un rapporto dal quale emerge che le risorse stanziate non sono in realtà legate ai fabbisogni effettivi dei territori. Viene anche fuori quel deficit di qualità politica nel Mezzogiorno, con quella che viene definita «debolezza delle amministrazioni» in quei territori che soffrono la carenza di servizi e strutture, dal tempo pieno alle palestre e mense. Dunque, quelli che sono gli ambiti basilari della formazione e che rappresentano «elementi strategici per la riduzione dei divari territoriali nella partecipazione femminile al mercato del lavoro e nell’accumulazione di capitale umano» rischiano di continuare a languire.

Il focus

Lo studio Svimez fa riferimento a cinque linee di investimento: asili nido, mense, palestre, riqualificazione scolastica e costruzione di nuove scuole. La filiera dell’istruzione nel Sud mostra gravi lacune: meno del 25% degli alunni di primaria frequentano scuole dotate di mensa (il 60% al Nord), meno del 32% nell’Infanzia; nei servizi per la prima infanzia (3-36 mesi) la Calabria la Calabria è al 9% a fronte di un obiettivo del 33 da raggiungere entro il 2027.

Criticità di fondo

Il punto di partenza del Sud è il più basso d’Italia. Tra il 2008 e il 2020 la spesa per investimenti nella scuola si è ridotta del 20% (18% al Nord): nel 2020 l’investimento pubblico per studente è pari a 185 euro contro i 300 del Centro-Nord. In Calabria la variazione è stata del -13,7% (264 euro per studente). Con il Pnrr ci sono a disposizione 11 miliardi di euro (10,7 assegnati agli enti territoriali), la maggior parte (l’80%) rivolti al “Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia” e al “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole”; 600 milioni per mense e palestre, 1,2 miliardi per la costruzione di nuove scuole. Ma gli stanziamenti effettivi per il Sud, al di là delle quote stabilite sulla carta, si sono poi concretizzati in percentuali inferiori, tra carenza di progetti ammissibili e criteri di utenza potenziale che in tempi di crisi demografica non ha certo agevolato le regioni del Mezzogiorno.

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