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Catanzaro, appello Rinascita Scott: nessuna astensione per il giudice Capitò

Il presidente della Corte d’Appello ha respinto la richiesta. Il processo va avanti

L'aula bunker di Lamezia Terme dove si sta celebrando il processo Scott-Rinascita

Non cambia, almeno per il momento, la Corte che dovrà celebrare il processo di secondo grado per 74 imputati nella maxi inchiesta Rinascita Scott. In apertura d’udienza ieri nell’aula bunker di Lamezia la giudice Caterina Capitò ha dato lettura della nota del presidente della Corte d’Appello di Catanzaro che ha ritenuto non necessaria l’astensione della Capitò. La giudice era stata invitata all’astensione dall’avvocato Diego Brancia sulla base di una sentenza pronunciata lo scorso 26 gennaio nell’ambito di una “costola” di Rinascita Scott che interessava il clan Soriano di Filandari. Nelle precedenti udienza era stata chiesta l’astensione nei confronti di un altro giudice, Giovanna Mastroianni. Prima erano state avevano dovuto rinunciare il giudice Assunta Maiore, che nel ruolo di gip distrettuale firmò alcune autorizzazioni per le intercettazioni e Abigail Mellace, che da gip vergò l’ordinanza che nel 2005 ha portato all’arresto di Gregorio Giofrè, uno degli imputati principali di questo troncone. Infine si era giunti all’attuale composizione della Corte con Carlo Fontanazza, Antonio Giglio e appunto Caterina Capitò. Ieri l’udienza è poi slittata a causa di un problema con i videocollegamenti con le carceri dove si trovano alcuni degli imputati. Si tornerà in aula il 19 maggio, per quella data potrebbe essere chiesta l’escussione del nuovo collaboratore di giustizia vibonese Pasquale Megna.

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