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Lavoro ancora distante in Calabria dai livelli pre-Covid

Sono 529mila gli occupati in Calabria secondo l’Osservatorio Pmi di Confartigianato, 10mila unità in meno rispetto al 2019

Il lavoro torna oggi al centro dell’agenda politica. Almeno una volta all’anno può capitare. Il governo varerà in giornata un decreto ad hoc con misure anche sui salari. Ma interventi tampone potrebbero non bastare per risollevare quelle fette di Paese rimaste indietro nel corso degli anni. Come la Calabria, dove quel lavoro sul quale è fondata la Repubblica resta per molti ancora una chimera. «Abbiamo adempiuto appieno a questo precetto?» ha chiesto il presidente della Repubblica nei giorni scorsi in un intervento pubblico in vista del Primo maggio. Se si guarda alla punta dello Stivale la risposta non può che essere «no». E i dati più recenti lo confermano ancora una volta, come emerge dal 24° report dell’Osservatorio Pmi di Confartigianato Calabria “Primavera 2023: tendenze, cambiamenti e incertezze”.

I numeri

Nel 2022 in Calabria gli occupati sono stati 529mila, un numero ancora inferiore di 10mila unità (-1,8%) rispetto al 2019. Tra il 2021 e il 2022 si è registrato un recupero di 8mila unità, altrimenti il calo sarebbe stato ancora più significativo.
A livello territoriale solo le province di Vibo Valentia e Reggio Calabria tornano ai livelli pre-Covid; Vibo, in verità, fa anche meglio (+8%), mentre la città dello Stretto pareggia i conti (0,1%). Restano invece sotto il livello pre-Covid Catanzaro (-2,6%), Cosenza (-4%), Crotone (-5,1%).

Commercio e servizi in crisi

Calano di 19mila unità gli occupati del settore dei servizi, penalizzato dalla riduzione nel settore commercio, alberghi e ristoranti (-12,2%) che trascina in basso le percentuali. Scenario diverso nel campo delle costruzioni. Le misure e gli incentivi messi in campo a livello nazionale hanno avuto un effetto traino anche in Calabria, con 9mila unità in più rispetto al 2019 (+23,6%); bene anche il manifatturiero, con 3mila unità in più.
Osservando i dati provinciali in questo ambito, «l’occupazione – fa sapere Confartigianato Calabria – recupera e supera i livelli 2019 facendo meglio della media regionale a Vibo (+131,8%), prima nel ranking nazionale, seguita da Crotone (+34,6%), terza nel ranking, e Catanzaro (+10,4%)». Restano indietro rispetto al pre-Covid Cosenza (-5,9%) e Reggio (-15,3%).
Scenari diversi nel campo dei servizi, dove solo Reggio fa registrare un saldo positivo (+8,2%) rispetto al 2019, negative tutte le altre province. Catanzaro brilla invece nelle costruzioni (+79%) ma anche Vibo fa bene (+58,1%).

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