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Dal barcone al bancone: Sadia, Adama e Madi, una favola di successo in Calabria

Sei-sette anni fa sono arrivati in Calabria a bordo di barconi, oggi sono titolari di un’azienda specializzata nella produzione di pasta fresca e ostie artigianali. Dal dramma alla speranza. La loro attività è stata inaugurata a Piano Lago, frazione di Mangone, centro dei casali sud-cosentini, alla presenza di sindaci della zona e con il coronamento di un folto concorso di cittadini, che hanno inteso saldare volontà di integrazione e disponibilità all’inclusione. Tre giovani immigrati, poco più che ventenni, musulmani, hanno vinto la loro scommessa: Sadia Diaby e Adama Traore, senegalesi, e Madi Minougouy, ivoriano, i primi due sbarcati sulla costa ionico-cosentina di Corigliano, l’altro a Palermo, in entrambi i casi a conclusione di navigazioni patite dalla perdita di numerose vite umane. I loro destini si sono incrociati nella struttura di accoglienza per minori non accompagnati, “Casa Ismaele” di Rogliano, comune presilano a pochi chilometri da Cosenza, dove sono stati indirizzati dai programmi del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai). Dopo avere imparato l’italiano, sono stati immessi nel progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza”, programma promosso in ambito nazionale da Amu (Azione per un mondo unito), Fo.Co. (Formazione e comunione) e Afn (Azione per famiglie nuove), associazioni impegnate sul fronte dell’inclusione socio-lavorativa per persone in difficoltà. I tre immigrati hanno stretto amicizia ed elaborato un proprio progetto di vita, che li ha orientati a frequentare un corso di formazione per “maestri pastai”. L’esperienza maturata li ha convinti a dar vita ad una start up, cosa che hanno fatto dopo un accordo di cooperazione da cui è scaturito il marchio Sam (acronimo ricavato dalle iniziali del loro nomi). L’idea è stata sostenuta dalla fondazione “Con il Sud”, che l’ha finanziata nel quadro del bando “Immigrazione con il Sud” e che per la gestione sarà seguita dalla cooperativa Fo.Co. sino al traguardo finale di un’autonomia già largamente conquistata. I primi clienti hanno già contattato i titolari dell’azienda: commissioni sono arrivate da ristoranti, negozi della catena alimentare e da diverse parrocchie che hanno apprezzato il brand “Particula, pane per la Messa”. Il “primus inter pares” dei tre, Adama, raggiante, ha raccontato:” Giunto in Italia non sapevo cosa avrei potuto fare, ma avevo il desiderio forte di vivere qui e di lavorare. A Rogliano ho studiato e ho imparato la lingua. Ho conosciuto Madia e Sadia. Con loro l’intesa è stata immediata. Sapevamo tutti che volevamo costruire un futuro e che, per farlo, dovevamo rimboccarci le maniche. Abbiamo coltivato a lungo questo sogno. Abbiamo superato molte difficoltà, ma ora possiamo dire che il sogno è stato realizzato. Ne condividiamo la gioia con le nostre famiglie in Costa d’Avorio e Senegal. Loro sono felici di sapere che l’Italia ci ha aperto le porte e l’animo alla speranza”.

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