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Calabria, i comuni perdono la battaglia sull’acqua: il Tar da ragione ad Arrical

L’amministratore di Sorical: «Ora serve collaborazione istituzionale»

Il primo round davanti alla giustizia amministrativa è decisamente a favore della Regione. Respingendo le istanze cautelari avanzate da diversi Comuni contro Arrical (l’Autorità rifiuti e risorse idriche calabresi) il Tar Calabria ha stabilito che «nella comparazione degli interessi in campo per come dedotti dalle parti, risulta prevalente quello di non rallentare la progressiva implementazione del Servizio Idrico Integrato». Tradotto: per il Tribunale amministrativo calabrese è prioritario, rispetto ai reclami degli enti locali, non rallentare l’entrata a regime del ciclo delle acque affidato a un unico soggetto gestore, una riforma che la Regione sta provando ad attuare - con enorme ritardo rispetto alle norme nazionali - attraverso la governance di Arrical e la gestione della “nuova” Sorical. I ricorsi su cui il Tar si è pronunciato ieri - ne restano altri ancora da discutere - erano stati presentati dai Comuni di Cortale (ricorrerà al Consiglio di Stato), Gioia Tauro, Polistena e dal Consorzio Vina (Palmi, Melicuccà e Seminara): tutti avevano invocato l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del decreto con cui Arrical ha dettato il cronoprogramma di subentro di Sorical nella gestione degli acquedotti comunali e della bollettazione.

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