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Calabria, la gestione di Sorical per il ciclo delle acque nel mirino dei Comuni

Sono 11 i ricorsi promossi da diversi Comuni calabresi contro i provvedimenti con cui l’Arrical sta dettando i tempi del subentro di Sorical nella gestione dell’intero ciclo delle acque. Decine di enti locali si sono dunque inseriti nella breccia aperta dai dodici Comuni del Crotonese che hanno impugnato sia la prima versione del cronoprogramma che le modifiche intervenute successivamente – per l’ultima, datata 22 febbraio, i Comuni crotonesi rappresentati dall’avvocato Alfredo Gualtieri devono ancora depositare i motivi aggiuntivi – nel tentativo di aggiustare il tiro rispetto ad alcune «criticità» emerse dalle «interlocuzioni» con le amministrazioni comunali. Il commissario straordinario dell’Autorità rifiuti e risorse idriche calabresi, Bruno Gualtieri, ha decretato la costituzione in giudizio contro i ricorsi e ha affidato l’incarico a un avvocato esterno, Crescenzio Santuori, per una spesa totale di 38mila euro. Arrical, diventata l’ente di governo dell’ambito unico regionale per rifiuti e acqua, non dispone infatti di un ufficio di Avvocatura interna.

Ma mentre va avanti la partita di fronte alla giustizia amministrativa, il cui esito potrebbe essere decisivo per la futura gestione di due servizi pubblici cruciali che la giunta Occhiuto ha voluto riformare accentrandone la governance, prosegue anche l’organizzazione interna dell’Autorità a cui sono obbligati ad aderire tutti i Comuni calabresi e che dovrà – prima o poi – procedere alla costituzione degli organi ordinari previsti dalla sua legge istitutiva, a partire dalla nomina di un direttore generale (appannaggio del vertice della Regione) e dalle elezioni dei 40 rappresentanti dei Comuni nel Consiglio direttivo d’ambito.

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