Calabria

Sabato 23 Novembre 2024

Stretta sull’utilizzo dei “gettonisti” in Calabria. Restano concorsi o medici stranieri

Da un lato c’è il Ministero della Salute che, su richiesta dell’ambasciata Usa, chiede alla Regione Calabria ulteriori chiarimenti sulle modalità di utilizzo e finanziamento dei medici cubani; dall’altro ci sono le nuove regole introdotte dal governo nell’ultimo decreto approvato in Cdm e che vanno in direzione di maggiori limiti per i medici “gettonisti” impiegati nelle strutture pubbliche. Non solo un limite d’età , ma anche titoli specialistici attinenti all’area dell’emergenza-urgenza e per non più di 12 mesi. Per capirci, l’obiettivo dell’esecutivo Meloni è impedire che un dermatologo si “trasformi” in un anestesista. In mezzo resta la necessità di assicurare personale sufficiente agli ospedali calabresi in perenne affanno. E se il governatore-commissario Roberto Occhiuto continua a spingere - in attesa dell’espletamento dei concorsi indetti, così come intimato anche dal Tavolo Adduce - per l’approdo di nuovi medici cubani da destinare a realtà complesse come Vibo, Lamezia Terme e Crotone, assicurando che non c’è nessun problema dopo le richieste formulate dai tecnici ministeriali, la (quasi) certezza è che l’utilizzo dei “gettonisti” (alcuni di loro arrivano a guadagnare anche 1.200 euro a turno) dovrebbe essere limitato dopo l’entrata in vigore delle nuove norme. Finora l’ampio ricorso alle Coop che offrono medici è stato possibile grazie a un artificio contabile: in nessun bilancio delle Aziende sanitarie figurano contratti siglati con i camici bianchi. Già, perché le società coinvolte non offrono ufficialmente personale, bensì un servizio. Così procedendo, qualsiasi responsabilità ricade sul professionista reclutato, mentre ospedali e Asp inglobano il costo sotto la voce “beni e servizi” invece che per i professionisti. In sostanza, il blocco del tetto di spesa per il personale viene aggirato così. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria 

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