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Sanità in Calabria: visite ed esami procedono ancora a passo di lumaca

I dati Agenas relegano la regione in fondo alle graduatorie

Dopo il crollo del 2020, l’anno del lockdown, le visite e gli esami medici sono sempre andati aumentando ma troppo lentamente e, soprattutto in Calabria, i numeri della specialistica ambulatoriale restano ancora ben lontani da quelli pre covid. È quanto emerge da uno dei report che Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ha inserito sul suo portale statistico recentemente aggiornato anche con i dati dell’ultimo trimestre del 2022.

A livello nazionale nel 2022 è stato registrato quasi il 10% in meno di visite ed esami rispetto al 2019, ma in Calabria la percentuale delle prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate scende a -20,51% rispetto a quattro anni fa. Peggio va solo in altre tre aree geografiche: la Sardegna, la Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano. La differenza tra il 2020 e il 2019 in Calabria era ovviamente ancora più alta (-36,85%) mentre tra il 2021 e il 2019 era stato registrato un -29,62%.

Per fare qualche esempio e avere la misura del crollo delle prestazioni sanitarie basti pensare che nel 2022 in Calabria ci sono state 552.775 visite di controllo, mentre nel 2019 erano state 796.603. E ancora: a fronte delle attuali 408.576 prime visite nel 2019 ce n’erano state 611.687, mentre gli elettrocardiogrammi sono scesi da 135.858 a 77.814 e le ecografie all’addome da 72.404 a 50.187.

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