Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Misiti (Cic): “La sanità italiana non si sistema con i comunicati stampa”

"Che il mondo della politica viva di comunicati stampa, ai più, appare ormai cosa evidente. Questa vera e propria compulsione diventa ancora più manifesta allorquando l’argomentazione di una problematica viene esortata da una parte dello schieramento politico, quindi, come d’incanto, ecco appalesarsi uno sconvolgente numero di esperti. E non si sottrae a questo fenomeno anche la tematica sanitaria, a cui ci si interessa molto spesso per meri interessi personali. L’universo sanitario ha diversi satelliti con problematiche crescenti ed il mondo della politica partitica è sordo e cieco, con encefalogramma piatto, tanto per usare un eufemismo decisamente appropriato, con qualche spike raro e di convenzienza". Lo ha affermato, in una nota, il dottor Massimo Misiti, Segretario Collegio italiano dei chirurghi.

"L’assistenza sanitaria non funziona - secondo Misiti - perché l’organizzazione, sia territoriale che ospedaliera, è  gestita da lottizzatori famelici di potere che rispondono agli “amici degli amici” a cui devono rendere conto di ogni mossa. I piani pandemici erano sconosciuti ai più, e non aggiornati in più casi dal 2008 /2010, e oggi cerchiamo responsabili di decessi legati alla cattiva gestione di una pandemia che deve avere responsabili chiunque questi siano. Per non parlare della violenza sui sanitari per la quale nessuna soluzione è stata ancora trovata.  Men che meno si è fatto nella riorganizzazione delle reti ospedaliere e i servizi a queste collegate. Del resto, i legislatori romani spesso e volentieri non posseggono neppure una laurea in materie sanitarie e vengono osannati soltanto a seconda di quanto riescono ad essere vicini al potente di turno, ma le problematiche rimangono un “pensiero” dei medici che lavorano in prima linea, specie quelli dei pronto soccorso, e dei cittadini. Ne consegue, in un mondo evidentemente distopico, che se i pronto soccorso non funzionano la responsabilità è dei medici; se la rete dell’emergenza urgenza non ben organizzata la responsabilità è dei sanitari; se i sanitari sonno pochi la colpa, è delle università perché i “baroni” vogliono gestire gli ingressi alle facoltà sanitarie".

"Che strano mondo, scontrarsi con le aziende, gli atti aziendali, il percorso economico di prestazioni sanitarie che hanno un codice, DRG, che definisce il valore economico di un gesto chirurgico, ma la classificazione di questi gesti non è aggiornata dal 2011, perché negli uffici di burocrati interessati alla poltrona e non ai pazienti non è ancora stato deciso chi deve portare a termine questo lavoro. E ancora l’inclusione delle persone con disabilità, l’oblio delle persone oncologiche, la definizione della responsabilità di un gesto medico, il costo dei materiali in tutto il territorio nazionale o peggio la definizione perimetro delle competenze. Si assiste quotidianamente ad un indirizzo di interessi economici verso un determinato ambito e sempre meno l’universo sanitario verso una nuova sanità; non servono maschere quali il PNRR per aggiornare strutture, servizi e gestioni fallimentari, serve un nuovo modo di pensare che metta sullo stesso piano utenti e sanitari. Il fallimento della politica nella sanità è una prova di fatto, non servono le palle di vetro. Le competenze di bandiera politica hanno fallito e non hanno più futuro".

Caricamento commenti

Commenta la notizia