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Vibo, le trame oscure tra le inchieste “Rinascita Scott” e “Olimpo”

Ricostruiti i rapporti tra Domenico Salvatore Galati e Pittelli. Gli incontri al Ministero organizzati dall’imprenditore vibonese

C'è più di una traccia che collega il maxi processo Rinascita Scott all'ultima inchiesta della Dda di Catanzaro denominata Olimpo. Una serie di fili invisibili che tengono insieme protagonisti e vicende ricostruite nei due fascicoli. Nei giorni scorsi il pm Antonio De Bernardo ha depositato agli atti del maxi processo una serie di informative della Squadra Mobile che fanno luce sui punti di contatto tra le due inchieste. Più in particolare l'attenzione si concentra sul rapporto tra due personaggi l'ex senatore Giancarlo Pittelli, imputato nel maxi processo, e Domenico Salvatore Galati finito ai domiciliari nel blitz Olimpo.

Un legame, si ricostruisce negli atti, che risale a più di vent'anni fa quando Galati era membro dello staff dell'allora parlamentare di Forza Italia Pittelli. Il nome di Galati era così venuto fuori nelle inchieste Poseidone e Why Not condotte dall'allora pm Luigi De Magistris. «Dal quadro accusatorio – si legge nelle informative appena depositate – emergevano a carico del Galati evidenti responsabilità in una serie di operazioni bancarie, ritenute sospette, e relative a una serie di ingenti movimentazioni di denaro eseguite per conto del parlamentare». La posizione di Galati nelle due inchieste verrà archiviata anche perché le utenze telefoniche che utilizzava erano intestate proprio a Pittelli all'epoca parlamentare. Il rapporto tra i due non si sarebbe mai interrotto. Così vicini anzi che quando Pittelli teme che possa accadergli qualcosa chiama Galati e lo avvisa: «Domenico se mi dovesse succedere qualcosa in un paio di pantaloni trovi la bibbia... un appunto, c'è scritto tutto».

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