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Università Medicina a Cosenza, il sindaco Caruso boccia la guerra di campanile

La nuova Facoltà – il concetto ribadito – è un vantaggio per la Calabria

La guerra di “campanile” che nessuno vuol combattere. Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, mantiene un invidiabile self control rispetto alle polemiche scaturite intorno alla creazione di una facoltà di Medicina nell’Università della Calabria. E non accetta di cadere nel vortice delle “sfide” a distanza.
«Non c’è da replicare rispetto a quanto sta avvenendo» afferma Caruso «e mi lascia perplesso questo modo di affrontare il tema. La nascita della facoltà all’Unical è stata fatta diventare un problema e non credo lo sia. La nuova facoltà deve essere considerata un arricchimento in chiave regionale e non può essere letta in chiave negativa. Credo» aggiunge «che al contrario aumenterà la qualità dell’offerta sanitaria. Non è un derby e non abbiamo bisogno di tifoserie schierate da un lato o dall’altro. Abbiamo bisogno di responsabilità perchè possa essere migliorata l’offerta sanitaria nella nostra regione che ne ha tanto bisogno. Un fatto così importante non può essere ridotto a una lotta di campanile».
Il rettore dell’Unical, Nicola Leone, scevro da qualsiasi polemica elenca gli interventi didattici previsti chiarendo che l’ateneo «conta già su trenta docenti impegnati nelle scienze mediche» e poi precisa che per le aree cliniche i tirocinii si svolgeranno «nelle strutture ospedaliere del territorio». L’Annunziata diventerà insomma un policlinico. Leone indica pure ufficialmente i nomi dei docenti che si occuperanno dei settori chirurgici, ematologici, cardiologici, di laboratorio in forza della convenzione siglata con l’Azienda sanitaria. Quanto alle polemiche si limita a dire «sono dispiaciuto».

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