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Calabria, ospedali e Asp senza assicurazione. La Regione ora deve correre ai ripari

Il Consiglio di Stato ha bocciato l’appello di Cittadella e società aggiudicatrice. Il delicato dossier è sul tavolo della Stazione appaltante calabrese. Le Aziende, prive di coperture, devono fare fronte ai risarcimenti

Sulla scrivania della neo dirigente generale della Stazione appaltante calabrese, Roberta Porcelli, peraltro burocrate di lungo corso della Cittadella e ora designata dalla Giunta alla guida di un Dipartimento strategico, c’è un dossier estremamente delicato. Riguarda la nuova gara d’appalto per il servizio di copertura assicurativa per la responsabilità civile di Aziende sanitarie e ospedaliere operanti in Calabria.
Già, perché dopo la recente sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato lo stop del Tar alla gara originaria - respingendo gli appelli della Regione e della società aggiudicataria del servizio - , si rende necessario procedere per evitare ulteriori grattacapi ai vertici di Asp e Ao. E fino a quando la procedura non sarà completata, gli enti del Servizio sanitario regionale dovranno provvedere con fondi propri agli eventuali risarcimenti danni o comunque mettere da parte delle somme nei fondi rischi per liquidarle nel caso fosse necessario. La Regione, per il momento, si è limitata all’affidamento del «servizio di consulenza e assistenza assicurativa (brokeraggio) per le Aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione Calabria all’operatore economico Marsh spa per un importo di oltre 1,5 milioni».

Iter travagliato

Il servizio di copertura assicurativa delle strutture sanitarie era stato affidato con decreto della Stazione unica appaltante della Regione nel dicembre 2021, al termine di un iter abbastanza travagliato. Il contratto stipulato tra la Cittadella e la multinazionale incaricata era già scaduto a fine 2020 e la stessa compagnia assicurativa aveva comunicato, ufficialmente, sin dall’inizio del 2020, che non era in alcun modo disponibile a concedere ulteriori proroghe al contratto in essere. Di qui l’urgenza di procedere con una nuova gara però “stoppata” dal Tar per alcune irregolarità nella valutazione della documentazione presentata dai concorrenti. Una situazione, come qualcuno ricorderà, sperimentata qualche anno fa.

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