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I Comuni calabresi e il nuovo corso dell’acqua. Restano da saldare i debiti pregressi

Sorical ha certificato nel bilancio 2021 crediti per 138 milioni. Tra gli enti col passivo più alto Cosenza, Crotone e il Corap

Dopo l’animato confronto di fine anno tra Regione e sindaci emergono nuovi dettagli sul subentro di Sorical ai Comuni nella fornitura d’acqua al dettaglio e nella riscossione delle bollette. A due giorni dalla riunione in cui gli amministratori locali hanno manifestato le loro perplessità al presidente della Regione Roberto Occhiuto, affiancato dal management di Arrical e di Sorical, il commissario dell’Autorità rifiuti e risorse idriche, Bruno Gualtieri, ha emanato un decreto a cui, oltre al cronoprogramma che prevede un semestre di transizione, è allegata una «declaratoria riferita alla fase preliminare per l’avvio del servizio».

Nel documento si specifica che le nuove bollette del 2023 avranno il logo Sorical e, soprattutto, il conto sul quale saranno incassati i pagamenti sarà intestato alla stessa Spa di proprietà della Regione, con la possibilità di consultazione da parte dei Comuni. Da questi incassi Sorical tratterrà la propria quota per la vendita di acqua all’ingrosso, mentre quel che rimane andrà ai Comuni. Ma se gli incassi da tariffa non fossero sufficienti, il Comune dovrà continuare «a coprire i costi di fornitura idrica all’ingrosso in una misura non inferiore a quella garantita negli ultimi anni».

Fondamentale è la parte sui debiti. Nel bilancio 2021 Sorical ha certificato crediti per la vendita di acqua all’ingrosso per oltre 138 milioni di euro, illustrando anche le particolari situazioni che negli anni hanno riguardato la fallita Soakro (31 milioni), Congesi (22 milioni), Comune di Cosenza (11,9 milioni), Lamezia Multiservizi (14 milioni, di cui 12 già svalutati del 90%) e Corap (4 milioni). Dal canto loro i Comuni hanno spesso contestato la qualità e la continuità del servizio, oltre che la mancanza di investimenti adeguati a fronte delle somme versate.

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