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Shopping di Natale, l’ombra del crac in Calabria

Confcommercio e Confesercenti segnalano una contrazione netta nelle vendite: il 27,3% non ha fatto acquisti

La prosa del Natale si unge subito dello stesso male che aveva già segnato la rotta dei consumi in questo tristissimo 2022, ormai prossimo alla sepoltura. Un libro che si chiude in mezzo alla disperazione degli operatori commerciali che cercavano nello shopping delle festività di fine anno un nuovo slancio e un respiro per tentare quel processo di risalita verso la normalità dopo due anni di lotta alla pandemia che ha mietuto risorse e speranze degli imprenditori. Poi, dopo aver dimenticato in fretta il Covid, un nuovo inciampo, quella crisi energetica che è diventata materia solida. I livelli record di inflazione sono stati amplificati dal conflitto che si combatte da più di dieci mesi nel cuore dell’Europa. Uno scenario sempre più opaco che ha riportato il malessere sociale, quella paura di essere sprofondati improvvisamente nella povertà, di non riuscire più a scongiurare il default della spesa familiare. Una malattia della modernità, di questo presente sempre meno luminoso e di un futuro ancora più incerto. Inevitabile, allora, il crac dello shopping delle feste da un capo all’altro di questo Sud del Sud dell’Italia. L’ultima speranza per non fallire è affidata ai saldi invernali che cominciano il 5 gennaio.

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