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Sorpresa di fine anno per i precari calabresi

Via libera alla proroga di un anno dei contratti per circa 700 lavoratori in “utilizzo” negli enti locali

Una proroga di 12 mesi - e dunque fino al 31 dicembre 2023 - dei contratti per i lavoratori precari in utilizzo negli enti locali calabresi. Il via libera della Regione arriva dopo la recente approvazione in Consiglio della manovra finanziaria che ha previsto il rifinanziamento per le attività svolte dalle unità ricadenti nel bacino delle leggi 15/2008, 40/2013 e 31/2016.

A essere interessate dal provvedimento sono circa 700 persone, che operano a supporto di diversi enti locali e di altre realtà speculari come il Parco del Pollino. Quanto alla sostenibilità economica dell’operazione, il tema era stato affrontato dalle organizzazioni sindacali già in un primo incontro con il presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, e con la vicepresidente, Giusi Princi, a dicembre 2021, portando alla definizione di una legge approvata (e poi riformata qualche mese più tardi) dal Consiglio regionale che ha storicizzato le risorse, consentendo agli enti di poter fare affidamento sul contributo finanziario di circa 11.157 euro per ogni lavoratore fino al pensionamento.
Un futuro da precari? Come è evidente, quello varato dai vertici della Cittadella è l’ennesimo provvedimento tampone per evitare di lasciare senza nessuna tutela centinaia di famiglie, in molti casi monoreddito. Tuttavia è evidente come sia necessario trovare una soluzione a lungo raggio per questi lavoratori. Qualche settimana fa i rappresentanti di Cgil e Nidil-Cgil, Cisl e Felsa-Cisl, Uil e Uiltemp-Uil, rispettivamente Gigi Veraldi, Ivan Ferraro, Enzo Musolino e Luca Muzzopappa, hanno incontrato alcuni rappresentanti dell’esecutivo regionale chiedendo di coinvolgere Calabria Verde nella stabilizzazione dei precari. Il confronto chiesto dalle organizzazioni sindacali è stata incentrato sulle difficoltà, spesso l’impossibilità, che molti Enti hanno nel procedere alle contrattualizzazioni, atteso che la normativa pone limiti giuridici e finanziari all’assunzione del personale.

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