Una nuova “zampata” della magistratura inquirente. Questa volta con l’esecuzione di sei misure interdittive disposte dal gip, Piero Santese, nei confronti di tre carabinieri forestali, un dirigente e un tecnico della Provincia di Cosenza e un architetto. Lo scenario è quello che nelle scorse settimane ha visto il Comune di Rende travolto dalle misure cautelari e interdittive che hanno investito 24 persone tra cui il sindaco della città, Marcello Manna, colpito da un divieto di ingresso e dimora nella città di cui è amministratore dal 2014; il vicesindaco, Annamaria Artese, interdetta per 9 mesi dai ruoli pubblici, l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Pino Munno, assegnato agli arresti domiciliari e i dirigenti municipali Francesco Minutolo e Roberta Vercillo interdetti dalle loro funzioni.
Questa volta le interdizioni riguardano Marco Maisto, 39 anni, Faustino Aquino, 56, e Marcello Sprovieri, 54, carabinieri forestali in servizio nella stazione di San Pietro in Guarano; Eugenio Aiello, 50 anni, tecnico della Provincia, di Rende, Rosarino Intrieri, 58, ingegnere e dirigente della Provincia, consigliere comunale di Castiglione Cosentino, Alfonso Quintieri, 68, di Corigliano Rossano, architetto e già dipendente del Comune di San Pietro in Guarano.
Ai carabinieri forestali vengono contestate le ipotesi di reato di falso ideologico e materiale, perchè avrebbero apposto in un verbale di sopralluogo compiuto in un fondo di San Pietro in Guarano, riconducibile all’ex assessore Munno, una data diversa rispetto a quella reale.
Agli altri tre indagati le contestazioni di falso si riferiscono all’esercitato ruolo di componenti della commissione incaricata di aggiudicare la gara di appalto per i lavori di adeguamento sismico della sede comunale di San Vincenzo La Costa, piccolo centro del Cosentino.
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