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Vibo, prescrizione per don Maccarone. La Dda ricorre in appello

L’ex segretario del vescovo di Vibo era accusato di tentata estorsione, ma in primo grado l’aggravante mafiosa è caduta e il reato derubricato

don Graziano Maccarone

Non è ancora chiuso il caso giudiziario che ha coinvolto don Graziano Maccarone, 44 anni, ex segretario particolare del vescovo di Vibo Valentia. La Dda di Catanzaro ha infatti impugnato la sentenza con cui, nel giugno scorso, il Tribunale di Vibo Valentia aveva deciso il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. In quell’occasione infatti i giudici avevano escluso l’aggravante mafiosa e riformulato il reato di tentata estorsione contestato dalla pubblica accusa in tentato esercizio delle proprie ragioni. Ora però il sostituto procuratore Irene Crea ha proposto appello contestando quella decisione. Diventa invece definitiva l’assoluzione per Nicola De Luca, 43 anni (difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio), reggente della Chiesa Madonna del Rosario di Tropea e rettore del santuario di Santa Maria dell’Isola. Già nel processo di primo grado, infatti, la stessa pm Crea aveva concluso la sua requisitoria chiedendo l’assoluzione per il prelato.

Secondo quanto emerso dalle indagini un imprenditore si sarebbe rivolto ai due sacerdoti perché lo aiutassero economicamente per evitare l’espropriazione dei beni pignorati alla figlia a causa di un debito contratto con una terza persona. I due preti, in concorso tra di loro, secondo le originarie ipotesi della Dda e con più condotte reiterate in tempi diversi mediante violenza e minaccia, avrebbero agito con l’intento di recuperare circa 9mila euro per compensare il debito contratto da padre e figlia.

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