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Regione Calabria, il concorso della discordia. I sindacati attaccano: annunci a vuoto

I segretari Fp Cgil, Cisl Fp Calabria, Uil Flp intervengono sui precari di Calabria Lavoro

I sindacati parlano di «promesse disattese» da parte della Regione. E ogni riferimento è puramente voluto rispetto alla situazione in cui si trovato gli ex stagisti e borsisti finora in servizio in Azienda Calabria Lavoro. Il concorso pensato per favorire la loro stabilizzazione rischia di trasformarsi in un’occasione mancata. “Colpa” di un bando - quello prodotto da Formez Pa - che presenta alcuni aspetti poco chiari e tali da alimentare mugugni e malcontento nella platea degli aspiranti a uno dei 113 posti di categoria D in palio alla Cittadella.

«Purtroppo - attaccano i segretari Fp Cgil, Cisl Fp Calabria, Uil Flp, rispettivamente Alessandra Baldari, Luciana Giordano e Stefano Princi - anche questa volta, “i migliori” sono stati traditi, nonostante gli impegni presi a mezzo stampa direttamente anche dal presidente Occhiuto e formalmente dall’assessore al Personale Pietropaolo e dall’assessore al Lavoro Princi, con verbali sottoscritti nel 2021 con tutte le sigle sindacali, assumendo l’impegno per la stabilizzazione e, in ultimo, il 25 ottobre scorso, con verbale sottoscritto da alcune sigle sindacali, avente ad oggetto le necessarie garanzie relative alla selezione da attivare per dare attuazione all’emendamento approvato e finanziato dal governo. In realtà. la selezione bandita per assunzioni presso la Regione, pubblicata il 29 novembre, presenta precise criticità che non garantiranno affatto il percorso di questo ampio e storico bacino di precari verso la stabilizzazione, essa è carente e addirittura omette, ad esempio, nell’elenco delle lauree necessarie per accedere alla stessa, alcune di quelle possedute da questi lavoratori, disattende a tutte le richieste fatte dalle organizzazioni sindacali riportate nel verbale a salvaguardia del percorso, prevede solo una manciata di punti aggiuntivi nella valutazione ex post, che non sono sufficienti a controbilanciare tutte le altre criticità segnalate formalmente e informalmente e più volte evidenziate dalle rappresentanze sindacali, non per creare percorsi privilegiati rispetto ad altri aspiranti esterni, ma banalmente in ragione dei 14 anni di precariato maturati, più che sufficienti ad acclarare qualità e professionalità».

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